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Rajoelina è (di nuovo) Presidente del Madagascar

In 3 sorsi – Vincendo il ballottaggio dello scorso 19 dicembre, l’ex presidente Rajoelina è tornato alla guida del Madagascar dopo 5 anni.

1. IL VINCITORE

Andry Nirina Rajoelina si è aggiudicato la vittoria al secondo turno delle elezioni presidenziali in Madagascar. Secondo i risultati provvisori diffusi dalla Commission Electorale Nationale Indépendante (CENI), Rajoelina si è aggiudicato la vittoria al secondo turno, ottenendo il 55,57% dei voti contro il 44,43% dell’avversario, Marc Ravalomanana. Entrambi ex Presidenti, acerrimi nemici dal 2009, anno in cui Rajoelina, cercando di dar voce al malcontento del Paese, aveva deposto con un colpo di stato Ravalomanana. L’affluenza al secondo turno è stata circa del 50%: i malgasci si sono recati alle urne confermando quel desiderio di cambiamento già affermato al primo turno, nel quale il Presidente uscente Hery Rajaonarimampianina aveva ottenuto poco meno del 10% dei voti. Elezioni pacifiche e ben amministrate, secondo quanto ha dichiarato Cristian Preda, capo della Missione di osservazione elettorale dall’Unione Europea. Non è stato della stessa opinione Ravalomanana che, dopo aver dichiarato che avrebbe accettato i risultati elettorali, ha affermato che sono state riscontrate diverse anomalie e ha chiesto agli elettori di mobilitarsi per difendere il loro voto, intimando alla Commissione elettorale di effettuare ulteriori verifiche e ritardando quindi l’annuncio dei risultati. La Corte Costituzionale ha nove giorni per ufficializzare il risultato.

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Fig. 1 – Andry Rajoelina celebra la vittoria delle elezioni presidenziali 

2. PRIORITÀ NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Ma quali saranno le priorità per il nuovo Presidente? A livello nazionale, secondo una ricerca condotta nel 2018 da Afrobarometer, rete di ricerca panafricana che si occupa di sondaggi su democrazia, governance e condizioni economiche in 36 Paesi africani, tra i principali problemi che il Governo dovrà affrontare ci sono l’aumento della criminalità, la mancanza di infrastrutture, il fabbisogno alimentare, la disoccupazione e la mancata crescita economica. Sul piano internazionale, invece, nonostante la Francia rimanga un partner importante per la sua ex colonia, Rajoelina dovrà confrontarsi con nuovi importanti attori, storicamente già presenti, che si sono affacciati sull’isola in una veste rinnovata. Tra questi la Russia, che lo scorso ottobre ha stipulato un accordo di cooperazione militare con il Governo malgascio, aprendo così le porte a ulteriori investimenti. Altro importante attore è la Cina, ad oggi primo partner commerciale del Madagascar, nel quadro dell’iniziativa cinese Belt and Road Initiative (BRI), lanciata per incentivare lo sviluppo delle infrastrutture e l’aumento degli investimenti in Europa, Asia e Africa.

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Fig. 2 – La stretta di mano tra il presidente cinese Xi Jinping e l’ex presidente del Madagascar Hery Rajaonarimampianina 

3. IL PROGRAMMA ELETTORALE

Rajoelina dovrà quindi affrontare i problemi reali della popolazione e rafforzare la credibilità del Paese sullo scacchiere internazionale, cercando altresì di rispettare quanto definito nel suo programma elettorale «Initiative Emergence Madagascar», presentato a Parigi lo scorso gennaio. Il suo manifesto politico, elaborato da esperti nazionali e internazionali, definisce le priorità per la ripresa economica del Madagascar, tra le quali una buona governance e la crescita dei settori agroalimentare, minerario e turistico. Il programma prevede diversi ambiti prioritari e definisce gli impegni che il Presidente assumerà una volta in carica. Durante la sua campagna elettorale, però, Rajoelina si è limitato a fare promesse generiche e parlare di abbassamento dei prezzi del carburante, dell’elettricità e del riso. Non ha fornito invece dettagli specifici sulle riduzioni proposte e su come intenderà attuare il suo programma. Resta quindi da vedere se Rajoelina rispetterà il programma elettorale, risollevando il Madagascar dalla crisi come promesso.

Veronica Frasghini

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Veronica Frasghini
Veronica Frasghini

Classe 1988, nata e cresciuta a Roma, laureata in Scienze Politiche per la Cooperazione allo Sviluppo presso La Sapienza. Da sempre appassionata di politica internazionale mi interesso principalmente di Elezioni e processi di democratizzazione in Africa. Nostalgicamente amante della politica italiana dei tempi andati. Ho lavorato per diversi anni tra Khartoum, Bangui e in diversi paesi del continente africano e attualmente vivo e lavoro a New York.

 

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