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L’economia del futuro si chiama New Space Economy

AstroCaffè – Lanciatori, satelliti e dati satellitari stanno cambiando il modo di concepire l’economia su scala internazionale. Questo fenomeno si chiama New Space Economy, scopriamo in tre sorsi di cosa si tratta.

1. LA NEW SPACE ECONOMY

Lo spazio rappresenta ad oggi lo scenario in cui la globalizzazione si trasforma in valori fondamentali comuni: scientifici, tecnologici, umanistici, sociali, diplomatici ed economici. Settore ­ internazionale per eccellenza e in più rapida crescita al mondo, lo spazio è e in grado di creare sviluppo economico e sociale. La catena del valore del settore spazio che, partendo dalla ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti, così detto upstream, arriva fino alla produzione di prodotti e servizi innovativi abilitati, così detto downstream, è oggi identificata con un unico nome: New Space Economy. Mentre le infrastrutture spaziali come lanciatori, satelliti e componenti implicano un continuo investimento in ricerca e sviluppo per generare tecnologie avanzate, rendendo lo spazio un settore industriale sempre più all’avanguardia, l’utilizzo dei dati satellitari necessita della loro acquisizione e del loro processamento per generare valore in modo innovativo. In entrambi i casi, le tecnologie spaziali sono strumenti orizzontali, in grado di intervenire per lo sviluppo di più mercati. Non a caso, il settore spaziale promuove il trasferimento tecnologico per sua stessa natura: le tecnologie terrestri possono essere integrate con le tecnologie spaziali per migliorarne le prestazioni, mentre queste ultime possono facilitare la digitalizzazione delle industrie tradizionali.

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Fig. 1 – Lancio dei satelliti Galileo

2. INVESTIMENTI “SPAZIALI”

Il 2017 è stato l’anno record dell’industria spaziale per numero di investimenti, numero di investitori venture capital (i.e. apporto di capitale di rischio per finanziare l’avvio o la crescita di un’attivitĂ  ad elevato potenziale di sviluppo) e numero di nuove aziende finanziate da privati a livello mondiale. In particolare, oltre 120 societĂ  di venture capital hanno investito nel settore spaziale, rappresentando oltre il 40% degli investimenti totali nel 2017, rispetto al 12% del 2016. Questo andamento è confermato anche nei primi mesi 2018 in cui si registrano investimenti privati a livello globale per oltre 1 miliardo di dollari in aziende “spaziali” [Space Angels 2018]. Il settore dei lanciatori continua a crescere e l’ascesa dei cubesat (una tipologia di smallsat), satelliti leggeri (del peso massimo di qualche centinaio di chili) e di piccole dimensioni, contribuirĂ  a stimolare la competizione, rendendo il settore dei lanci commerciali piĂą maturo e piĂą accessibile. Inoltre, i grandi lanciatori che non sono in grado di garantire soluzioni flessibili per lanci frequenti in grado di tenere il passo con l’evoluzione dello specifico settore vedranno una trasformazione concettuale. Da questo punto di vista, si prevede che giĂ  nei prossimi anni una nicchia di specializzazione sarĂ  proprio quella destinata allo sviluppo di piccoli veicoli di lancio.

Fig. 2  – Numero di smallsat lanciati dal 2009 e proiezione fino al 2020 – Copyright © Satellite Applications Catapult Limited 2018.

A livello internazionale, ma anche e soprattutto europeo, sono molti gli investimenti, sia pubblici sia privati, per lo sviluppo di prodotti e servizi basati sull’uso dei dati satellitari. Lo spazio è dunque un luogo in via di “democratizzazione”, ovvero uno spazio accessibile da tutti e per tutti, grazie all’abbattimento dei costi e lo sviluppo di nuovi servizi e prodotti economici fruibili anche e soprattutto dai privati.

3. IL MERCATO DEI DATI SATELLITARI

La riduzione delle barriere di ingresso in questo mercato sono il cuore della nuova corsa allo spazio, in cui gli attori, le tecnologie e i servizi sono sempre più diversificati e innovativi. Mentre però il settore upstream ha visto l’ingresso di privati sia tra gli operatori sia tra i clienti, quando si parla di privatizzazione nel downstream, i principali settori di applicazione sono la difesa, la sicurezza, l’e-governance. Nel 2015, il mercato dei dati di osservazione della terra era così suddiviso: 60% difesa, 10% infrastrutture e 9% monitoraggio delle risorse naturali [Acta Astronautica 137 (2017)]. Nonostante il crescente numero di attori che si muovono all’interno di questo mercato, i principali clienti e fruitori rimangono gli enti governativi.

Fig. 3 – A sinistra, proiezione dei ricavi per settore della space economy mondiale, a destra, ripartizione della space economy dei privati per settore  – Copyright © Satellite Industry Association, Morgan Stanley Research, Thomson Reuters.

Questo andamento è confermato anche da grandi aziende come Planet Labs, che conta tra i principali clienti di servizi commerciali il governo americano, oltre e da Maxar’s Technologies a cui non solo il governo americano, ma anche quello canadese e le agenzie internazionali si rivolgono per servizi di intelligence [Geospatial World 2018]. Attualmente, essendo stati i governi a promuovere gli sviluppi tecnologici nel settore spazio e ad incoraggiare la privatizzazione dell’industria satellitare, risulta piuttosto naturale che siano essi stessi i clienti del più ampio mercato delle immagini provenienti dallo spazio. Il prossimo passo sarà quindi quello di integrare i dati satellitari con tecniche di big data analytics e intelligenza artificiale, al fine processare una grande mole di dati in tempo reale e su scala globale. La capacità dei satelliti di trasformare le imprese e la qualità di vita di tutti noi è oggi più che mai attuale, e non si può che guardare al futuro con entusiasmo e interesse.

Eleonora Lombardi

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Eleonora Lombardi
Eleonora Lombardi

Laureata in Relazioni Internazionali e specializzata in diritto e politiche spaziali, ho collaborato con l’Università di Edimburgo e l’Università di Parigi Sud a seguito dell’assegnazione di borse di studio. A Parigi, ho svolto un’esperienza lavorativa presso il Dipartimento Strategie dell’Agenzia Spaziale Europea e presso Eurisy, associazione non-profit di agenzie spaziali europee a supporto degli utenti delle applicazioni satellitari. Ad oggi mi occupo di trasferimento tecnologico e politiche industriali nel settore spazio all’interno della piattaforma italiana ARTES Business Applications presso il Consorzio di Ricerca Hypatia e in collaborazione con ESA e ASI.

Appassionata di viaggi e fotografia, mi interesso dell’evoluzione delle dinamiche di politica estera europea e geopolitica del Medio Oriente.

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