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Gli occhi nel Jihad: 5 dicembre-19 dicembre

Miscela Dark Gli avvenimenti principali riguardanti la galassia jihadista in queste due settimane

SOMALIA

  • Un attacco suicida ha colpito un’accademia di Polizia a Mogadiscio. L’attentatore è riuscito ad infiltrarsi nella struttura travestendosi da poliziotto e una volta entrato ha fatto detonare la sua cintura esplosiva, provocando 18 morti e 15 feriti. Al Shabaab, gruppo jihadista attivo nel Paese e alleato di al Qaeda, ha rivendicato l’attacco.
TUNISIA

  • Katibat Uqba ibn Nafi, gruppo tunisino all’interno di al Qaeda nel Maghreb Islamico, rivendica attacco contro l’Esercito tunisino sul monte Chaambi che ha provocato il ferimento e  l’uccisione di 7 governativi.
USA

  • New York di nuovo bersaglio di un attacco jihadista. Il protagonista dell’azione, che potenzialmente avrebbe potuto provocare una vera strage, è rimasto ferito nell’accidentale detonazione della sua cintura esplosiva. Originario del Bangladesh, ma residente negli USA sin dal 2011, si è radicalizzato, probabilmente, nel corso degli ultimi due anni. Alcune indiscrezioni sulle indagini affermano che il soggetto avrebbe consultato una quantità spropositata di materiale propagandistico divulgato dallo Stato Islamico sulla piattaforma Telegram. In questo articolo parliamo dell’attentato e proviamo a delineare qualche conclusione.
  • Un’indagine del FBI rivela che la maggior parte dei canali, attivi su Telegram, con funzioni di reclutamento usano linguaggi criptati. Questo rende molto difficile al momento la comprensione delle dinamiche che si verificano all’interno. Il bitcoin invece resta la moneta più utilizzata quando si parla di richieste di finanziamento per le organizzazioni terroristiche
Immagine diffusa da uno dei vari canali di Telegram che si occupano del finanziamento dei gruppi jihadisti operanti in Siria.
AFGHANISTAN

  • Ucciso Mullah Shah Wali, comandante della “Red Unit” dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan. La “Red Unit” è considerata essere l’unità delle forze speciali dei Taliban e può disporre di tecnologie militari all’avanguardia, come ad esempio dei visori notturni di fabbricazione russa, che le permettono di condurre raid improvvisi contro l’Esercito afgano. L’operazione che ha portato alla morte di Wali è stata condotta nell’Helmand, caposaldo dei Taliban sulla rotta della droga del Paese.
  • In un raid congiunto tra le forze speciali afgane e statunitensi nella regione di Ghazni è stato ucciso Omar bin Kathab, emiro di altissimo livello tra i ranghi di AQISal Qaeda nel Subcontinente Indiano. In Afghanistan è l’uccisione di livello più alta registrata che riguarda al Qaeda dall’inizio del conflitto nel 2001. Noto con il nome di guerra di Omar Mansoor era considerato il numero due di AQIS.
  • Lo Stato Islamico nel Khorasan ha rivendicato l’attacco alla sede dell’intelligence afghana a Kabul. Due militanti del gruppo hanno attacco l’edificio lasciando sul posto diversi morti e feriti.
PAKISTAN

  • Tramite l’agenzia Amaq, lo Stato Islamico nel Khorasan ha rivendicato l’attacco alla chiesa cristiana metodista di Quetta. Nell’azione, perpetrata da due attentatori suicidi, nove persone sono morte e circa quaranta sono state ferite.
UK

  • Nah’imaar Rahman è stato ufficialmente accusato di aver ordito un attentato che mirava a uccidere il Primo Ministro britannico Theresa May.
CINA

  • Probabile che la Cina invii un contingente dell’Esercito per contribuire al processo di pace siriano. La Cina vuole infatti assumere un ruolo di primo piano nella ricostruzione del Paese e sembra che Pechino voglia sfruttare l’occasione per aumentare l’esperienza sul campo delle sue truppe. Inoltre la Cina avrebbe l’occasione di spostare anche sul campo siriano la sua lotta contro il TIPTurkestan Islamic Party.
  • Messi in stato di massima allerta tutti gli operatori e le aziende cinesi presenti nel Pakistan. I servizi di sicurezza cinesi hanno messo in guardia questi ultimi perché possibili obiettivi di attacchi da parte dei numerosi gruppi jihadisti attivi nel Paese.
SIRIA

  • Lo Stato Islamico ha di fatto stabilito una nuova enclave nella provincia di Hama. Probabile che il gruppo sia stato aiutato dalla fazione islamista di Liwa al Aqsa, o da alcuni membri all’interno di essa.
  • Il gruppo Hayat Tahrir al Sham ha annunciato il suo scioglimento e la ricreazione di Jaish al Fatah, nuova (vecchia) sigla che ricompone l’alleanza tra l’ex Fronte al Nusra e vari gruppi islamisti come Ahrar al Sham, Nour al Din al Zenki e Jaish al Muhajireen wal Ansar. La nuova entità sembra che sia il risultato delle pressioni turche sul gruppo HTS, che ha garantito alla controporte turca l’impegno nel tenere lontano dal gruppo le influenze di al Qaeda e a ostacolarne la nascita di una sua nuova filiale nella regione. La situazione nella provincia di Idlib, roccaforte ribelle nello scenario siriano, rimane da monitorare costantemente a causa dei continui e improvvisi cambi di fronte che si susseguono sin dalla fine della campagna di Aleppo che ha visto i ribelli perdere contro le forze governative e i loro alleati. A ogni modo sembra che Erdogan abbia riposto nel nuovo gruppo la speranza di partecipare al futuro siriano post conflitto.
Mappa fornita da Ibaa News – canale media ufficiale di HTS – ci fornisce lo stato delle operazioni nella Provincia di Hama. In NERO lo Stato Islamico, in VERDE il gruppo HTS e in ROSSO i governativi.
IRAQ

  • Il Primo Ministro iracheno Haider al Abadi dichiara conclusa la fase principale della campagna contro lo Stato Islamico. Il Governo iracheno, continua nel comunicato, ha ripreso il totale controllo del Paese e del confine con la Siria.
GERUSALEMME

  • La decisione di Donald Trump di spostare l’Ambasciata statunitense a Gerusalemme ha suscitato una reazione omogenea e compatta nella galassia jihadista. La leadership centrale di al Qaeda, seguita poi da tutte quante le sue filiali, oltre a condannare la decisione, ha puntato fortemente il dito contro la dinastia saudita, rea, si legge nei numerosi comunicati apparsi, di aver tradito i palestinesi e tutti i musulmani. L’invito finale auspica che siano colpiti gli Stati Uniti e i loro interessi sparsi in ogni parte del mondo. Lo Stato Islamico ha invece affidato al suo settimanale al Naba la condanna per la scelta politica di Trump. Nell’occasione però, i seguaci di al Baghdadi, hanno anche accusato al Qaeda di aver promesso la liberazione della Palestina da anni senza mai riuscirci realmente.
  • Il primo gruppo jihadista a passare all’azione è stato il Liwa al Tawheed, gruppo terroristico attivo all’interno della striscia di Gaza, reclamando il lancio di razzi sul territorio israeliano.
Il titolo del comunicato ufficiale della leadership del gruppo al Qaeda, uscito dopo la decisione di Trump.
Questo invece è il comunicato diffuso dalla filiale di al Qaeda nel Kashmir, Ansar Ghazwat ul Hind, diiffuso da al Hurr Media
TURCHIA

  • Iniziato processo a carico dell’autore dell’attentato di capodanno che insanguinò Istanbul l’anno scorso. Restano ancora poco chiari alcuni aspetti della vicenda e il figlio dell’autore dell’attentato risulta scomparso.
RUSSIA

  • Grazie alla collaborazione tra FSB e CIA, le autorità russe sono riuscite a smantellare una cellula dello Stato Islamico che aveva intenzione di attaccare la cattedrale di Kazan a San Pietroburgo. La CNN riporta che il Presidente Putin avrebbe chiamato Trump per ringraziare personalmente lui e il Direttore della CIA Mike Pompeo.
NIGER

  • Durante la riunione del G5 Sahel, Gentiloni ha annunciato che l’Italia invierà un suo contingente, di circa 500 uomini, in Niger. Questi non saranno degli addizionali, ma si tratterà semplicemente di un ricollocamento di uomini che al momento già si trovano impegnati in missioni all’estero – probabilmente si parla di quelli stanziati in Iraq. Il contingente avrà il compito di addestrare le truppe nigerine e di pattugliare il confine del Paese con la Libia. Probabile che quindi le nostre truppe verrano inviate nella regione di Agadez, nel distretto di Bilma che confina, oltre con Libia, con Algeria e Ciad. La regione in questione è attraversata da numerosi traffici illegali, tra cui rientra quello dei migranti, ed è teatro di operazioni delle numerose organizzazioni jihadiste che operano nel quadrante maghrebino-saheliano come JNIM, AQIM e Boko Haram.
Immagine tratta dall’audio comunicato diffuso da As Sahab Media – canale media ufficiale di al Qaeda – che ritrae Osama bin Laden.
JIHADIMEDIA

  • Al Hurr Media, canale mediatico del gruppo Ansar Ghazwat ul Hind, ha diffuso un video in occasione del venticinquesimo anniversario della demolizione della moschea di Babri Masji. Il filmato mira a focalizzare l’attenzione sulla continua sofferenza a cui i musulmani sono sottoposti nel subcontinente indiano.
  • Al Hayat Media Center, canale mediatico ufficiale dello Stato Islamico, ha rilasciato il quinto episodio della serie “Inside the Khlifah” dove si invita i credenti ad abbracciare il jihad nonostante le difficoltà riscontrate.
  • As Sahab Media, canale mediatico ufficiale di al Qaeda, ha diffuso nuovamente un vecchio audio di Osama bin Laden in cui si spiegano le principali fasi che occorrono per portare alla liberazione della Palestina.
  • Al Malahem Media, canale mediatico ufficiale del gruppo al Qaeda nella Penisola Arabica – AQAP – ha rilascaito una serie di dieci episodi intitolati “Explanation of the Book: War Policy Brief.” In questi filmati, il leader del gruppo Qasim al Raymi, spiega le varie parti del libro scritto dallo stratega del quindicesimo secolo Abu al Said al Harthami.

 

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in più

Qui potete consultare le uscite precedenti

Gli occhi nel Jihad: 23 ottobre-5 novembre

Gli occhi nel Jihad: 6 Novembre – 20 Novembre

Gli occhi nel Jihad: 21 novembre – 4 dicembre

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Valerio Mazzoni
Valerio Mazzoni

Nato, cresciuto e residente a Roma classe 1989, laureando in Scienze politiche per le Relazioni Internazionali presso l’Università Roma Tre. Formato accademicamente da nottate passate a giocare ad Age of Empire e Risiko, nutre da sempre una smodata passione per la storia e per le relazioni internazionali, con particolare interesse per il fondamentalismo islamico, i servizi segreti e la loro controversa storia. Per il Caffè Geopolitico si occupa della Russia e delle ex Repubbliche Sovietiche. I viaggi e la Lazio sono le sue passioni più grandi, anche se non disdegna rapide incursioni nel mondo NBA.

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