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Russia, Iran e Azerbaijan: vertice a tre a Teheran

Ristretto – Ieri si è svolto a Teheran un importante vertice trilaterale tra Russia, Iran e Azerbaijan. All’evento erano presenti sia il Presidente russo Vladimir Putin che quello azero Ilham Aliyev, accolti in pompa magna dal loro corrispettivo iraniano Hassan Rouhani.

Durante il vertice Putin ha incontrato l’ayatollah Khamenei e ha ribadito il sostegno della Russia all’accordo internazionale sul nucleare iraniano, criticando duramente la decisione degli USA di decertificarlo. Il Presidente russo ha poi sottolineato l’impegno comune di Mosca e Teheran per giungere a una soluzione pacifica della crisi siriana, vista come primo passo essenziale per ridare stabilità al Medio Oriente.

Il piatto forte del vertice però non sono state tanto le dichiarazioni quanto gli accordi di cooperazione economica e energetica siglati dai tre Paesi. In particolare, Rosneft e National Iranian Oil Company (NIOC) hanno raggiunto un’intesa per collaborare su diversi progetti “strategici” nel settore degli idrocarburi per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari. Tali progetti prevedono lo sviluppo di nuovi impianti petroliferi in Iran e la costruzione di un gasdotto verso l’India. Inoltre Rouhani, Putin e Aliyev hanno firmato una dichiarazione di sostegno allo sviluppo dell’International North-South Transport Corridor (INSTC), grande network di trasporto multimodale che dovrebbe collegare Mosca e Baku al Golfo Persico. Secondo Aliyev, la parte ferroviaria di tale network è già in avanzata fase di costruzione e dovrebbe diventare operativa nel corso dei prossimi anni. I tre leader hanno concluso il vertice promettendo di rivedersi a Mosca l’anno prossimo per rafforzare ulteriomente la loro cooperazione trilaterale.

In generale, l’incontro di Teheran ha confermato la solidità dell’asse Mosca-Teheran e la crescente integrazione economica tra i Paesi dell’area del Mar Caspio. Nonostante ciò, le ambizioni russo-iraniane per una soluzione diplomatica della guerra siriana restano lontane da una concreta realizzazione e i vari progetti infrastrutturali nella regione caspica devono affrontare numerosi ostacoli di natura logistica e finanziaria. Insomma, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, anche se le intenzioni dei Paesi coinvolti sembrano serie e i passi avanti verso una maggiore cooperazione sono stati piuttosto significativi.

Simone Pelizza

 

Foto di copertina di Frode Ramone Licenza: Attribution License

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Piemontese doc, mi sono laureato in Storia all’Università Cattolica di Milano e ho poi proseguito gli studi in Gran Bretagna. Dal 2014 faccio parte de Il Caffè Geopolitico dove mi occupo principalmente di Asia e Russia, aree al centro dei miei interessi da diversi anni.
Nel tempo libero leggo, bevo caffè (ovviamente) e faccio lunghe passeggiate. Sogno di andare in Giappone e spero di realizzare presto tale proposito. Nel frattempo ho avuto modo di conoscere e apprezzare la Cina, che ho visitato negli anni scorsi per lavoro.

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