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A tutto gas. E senza la Russia

Firmato ad Ankara (Turchia) l’accordo intergovernativo per la costruzione del gasdotto Nabucco, che porterà il gas dall’Asia all’Europa senza passare dalla Russia. Un vero e proprio sgambetto a Mosca. Sempre che si trovino forniture e investimenti 

L’ACCORDO – Con il sostegno della Commissione Europea (il cui presidente Barroso ha partecipato alla cerimonia a testimoniarne l'importanza) e il favore degli Stati Uniti e dei paesi dell'Est è stato firmato ad Ankara il 13 luglio un accordo intergovernativo tra Bulgaria, Romania, Ungheria, Austria e Turchia per la costruzione del gasdotto Nabucco.Il progetto, partito nel 2002, dovrebbe entrare in funzione nel 2014 e prevede la realizzazione di più di 3000 chilometri di tubi per il trasporto del gas naturale dal Mar Caspio e dal Medio Oriente fino all'Unione Europea attraverso i territori dei Paesi firmatari senza però passare dalla Russia, per un costo totale previsto di circa 8 miliardi di euro.

L'intesa, firmata dai Primi Ministri dei cinque paesi interessati, rappresenta il primo passo per la costruzione di Nabucco, che sarà costituito da un consorzio privato: essa stabilisce, infatti, i termini e le condizioni per poter trasportare il gas dalla città turca di Erzurum fino in Austria, convogliando in Europa circa 31 miliardi di metri cubi di gas l'anno.

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IL NODO FORNITURE – Senza gas da pompare nelle forniture l’accordo rischia di essere una cattedrale nel deserto. L'Azerbaijan sarà sicuramente uno dei principali fornitori, ma il gas azero non basterà a riempire i gasdotti. A questo proposito, l'inviato Usa alla cerimonia ha sottolineato come l'accordo con l'Azerbaijan «è una condizione necessaria per Nabucco, ma non necessariamente sufficiente». Le imprese del consorzio Nabucco sono ancora alla ricerca di contratti di fornitura in Asia centrale e Medio Oriente per riempire le condutture. Turkmenistan, Iraq, Egitto e Siria sembrano essere disposti a fornire gas al progetto, ma gli analisti stimano che rifornimenti russi saranno probabilmente necessari.Anche i finanziamenti rimangono un interrogativo. Due banche europee si sono dette pronte a finanziare il progetto, ma gli analisti temono che, a causa della crisi economica mondiale, possano rivelarsi insufficienti. 

PASSO STORICO – La firma del progetto Nabucco rappresenta un passo storico soprattutto per due ragioni. Innanzitutto, la pipeline, passando per il territorio dei cinque paesi firmatari ed evitando la Russia, aiuterà a ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas russo, che rappresenta oggi un quarto del gas naturale utilizzato in Europa.Nabucco è inoltre un progetto di importanza fondamentale per la Turchia. Come ha dichiarato il primo ministro Erdogan alla cerimonia, non soltanto «metterà la Turchia in una posizione importante» a livello regionale, visto il ruolo che giocherà nella questione della sicurezza energetica dell'Europa; ma aiuterà anche la Turchia ad avvicinarsi all'Europa nel processo di adesione alla UE. Prima della firma, comunque, Erdogan ha saggiamente rilevato che «il lavoro non finisce con la firma, al contrario, inizia». 

Myriam Zandonini redazione@ilcaffegeopolitico.it

17 Luglio 2009 ù

Sopra: la mappa del gasdotto Nabucco

Sotto: il premier turco Erdogan

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