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A Good American: Bill Binney, la sorveglianza di massa, l’undici settembre

Recensioni | Geomovies – L’undici settembre poteva essere evitato. Non ha dubbi William Edward Binney, tanto da chiedere scusa agli americani per questo e per altro

Chi è Bill Binney? Per chi non lo conoscesse è appena uscito nelle sale  A Good American, un documentario di Friedrich Moser co-prodotto da Oliver Stone sulle attività di sorveglianza di massa della National Security Agency.

Chi è Bill Binney? Un genio della matematica specializzato in crittografia, cosa che gli ha reso oltre trent’anni di lavoro da analista di prim’ordine alla National Security Agency, la più grande e sofisticata agenzia di spionaggio esistente in grado di intercettare tutte le comunicazioni del mondo.

Un uomo di coraggio, di grande onestà intellettuale e senso etico. Un Buon Americano. Ha dedicato la vita a decifrare comunicazioni criptate, a “farle parlare” al servizio della Pax americana. Poi, nel 2001, diventa un whistleblower, un Edward Snowden ante-litteram.

Negli anni Sessanta Bill Binney spiava i movimenti sovietici lungo la frontiera con laTurchia.

” […] lavoravo a un sistema di dati militari piuttosto grosso. Quello sovietico non era ancora stato decifrato, monitoravamo i segnali morse, le comunicazioni satellitari, tutto ciò che a quel tempo si chiamava traffico […]; modelli matematici mi permisero di associare quei dati a eventi reali sul campo. In breve fummo in grado di ricostruire gli organi di comando e di controllo, tutto il sistema”. (B.Binney)

Binney riesce nell’impresa, ritenuta impossibile a quel tempo, di stabilire relazioni fra i dati anche quando non erano decifrabili. In sostanza, inventa l’analisi di quelli che oggi si chiamano meta dati.

“Non è il contenuto, ma chi sta parlando con chi e quante volte al giorno”

Binney identifica cinque indicatori di sorveglianza con cui riesce a prevedere l’invasione sovietica della Cecoslovacchia (1968), dell’Afghanistan (1989) e la guerra dello Yom Kippur (1973).

Per il suo talento la NSA lo richiama in sede affidandogli la direzione della Signals Intelligence Automation Research Center (SARC). Il super analista è avanti rispetto alla intelligence ufficiale, pienamente consapevole che la guerra del futuro corre in rete.

Siamo negli anni Novanta, il suo campo di indagine sono i movimenti di un gruppo islamico che a lui appare subito molto organizzato intorno ad un certo Osama Bin Laden.

“Chi se ne frega di un cammelliere che sputa fatwà nel deserto? Questo ci sentimmo dire da un ufficiale di stato maggiore a cui presentammo il nostro rapporto”.

L’undici settembre poteva essere evitato perché la N.S.A. ne aveva la possibilità.

 

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Mariangela Matonte

Foto di copertina di The Influencers festival Licenza: Attribution License

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Mariangela Matonte
Mariangela Matonte

Laurea in scienze politiche internazionali, scuola diplomatica MAE, analista politico, appassionata da sempre di relazioni internazionali e di politica. Molti viaggi, tante esperienze lavorative. Il tutto sempre con vocazione internazionale. Relazioni transatlantiche, Mediterraneo e Medio Oriente principali focus di interesse.

Curatrice del blog Geomovies, che si occupa del rapporto tra cinema e politica internazionale.

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