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Xi files: la Cina ha perso i contatti con il Tiangong-1

AstroCaffèDa qualche settimana i cinesi non riescono a contattare il loro laboratorio spaziale orbitante. Di questo passo si rischia un rientro atmosferico non controllato con il rischio che i detriti impattino su zone abitate. Nonostante ciò la Cina continua nel suo programma per i voli spaziali con equipaggio

PERSI I CONTATTI – La Cina ha smesso di ricevere dati telemetrici dal laboratorio spaziale orbitante Tiangong-1. In sostanza, non riesce piĂą a contattarlo e analizzarne lo status. L’evento si è verificato lo scorso marzo, ma se ne è venuti a conoscenza solo i primi giorni di aprile. Pechino ha dichiarato che il laboratorio avrebbe dovuto terminare la vita operativa proprio quest’anno e che la disattivazione fa parte del processo di decommissionamento. Tutto bene quindi. In realtĂ , ad analizzare bene, no. Perdere i dati telemetrici significa non riuscire a seguire il decadimento orbitale del laboratorio e perciò non poter accendere i retrorazzi per un rientro atmosferico controllato. Questa procedura serve a evitare che i detriti sopravvissuti al calore e alle forze aerodinamiche impattino su luoghi abitati. Al momento attuale, il Tiangong-1 rientrerĂ  nel 2018. La traiettoria non sarĂ  prevedibile fino a poche ore prima che ciò avvenga.

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Fig. 1 – Lancio della Shenzhou-10

TIANGONG-1 – Il “Palazzo Celeste”, traduzione di Tiangong, è stato il primo esperimento cinese per sviluppare le tecnologie necessarie a costruire una stazione spaziale. Sin dall’inizio è stato progettato per non essere permanentemente abitato come avviene invece per la Stazione spaziale internazionale (International Space Station – ISS). Il lancio è avvenuto nel settembre 2011 e durante i cinque anni di operativitĂ  è stato visitato da due veicoli spaziali con equipaggio Shenzhou per un totale di sei astronauti di cui due donne. Secondo alcuni rapporti nel 2012 il laboratorio sarebbe stato “inseguito” e spiato dal veicolo spaziale senza equipaggio X-37B dell’Aeronautica militare statunitense. Gli USA hanno ovviamente negato.

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Fig. 2 – La Shenzhou-9 poco prima dell’aggancio con il Tiangong-1

PROGRAMMI SPAZIALI CINESI – Il Tiangong-1 è una tappa del programma spaziale cinese che prevede di dotare il Paese delle tecnologie adatte a pianificare ed eseguire missioni complesse con equipaggio. Dopo i voli in orbita terrestre, le passeggiate spaziali e gli agganci tra veicoli (compreso il Tiangong-1), Pechino punta all’allunaggio (dopo il 2020) e alla costruzione di una stazione spaziale permanente. Quest’ultima è stata pensata inizialmente come alternativa, se non rivale, della ISS. La stazione avrĂ  le dimensioni e la stazza simili a quelle della sovietica/russa Mir e dovrebbe essere preceduta da un laboratorio intermedio denominato Tiangong-2 da lanciare entro quest’anno. Al 66° Congresso astronautico internazionale tenutosi a Gerusalemme la Cina ha però aperto la porta alla collaborazione internazionale in questo nuovo progetto, proponendo l’aggancio di moduli di altre agenzie spaziali e la visita di relativi astronauti. Come previsto non sono stati forniti dettagli sulle modalitĂ  di cooperazione lasciando dei dubbi sull’attuazione di quest’ultima.

Emiliano Battisti

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

Shenzhou – Veicolo spaziale cinese per missioni con equipaggio in orbita terrestre. Il programma è iniziato nel 1992 e il primo volo con a bordo un astronauta è stato effettuato nel 2003. Nella forma ricorda la russa Soyuz (da cui ha ripreso gran parte dei sistemi), ma è piĂą grande. Può ospitare fino a tre astronauti per alcuni giorni.

Mir – Stazione spaziale lanciata dall’Unione Sovietica nel 1986. Divenne russa con il crollo di quest’ultima, sorte che toccò anche all’equipaggio della missione EO-10 che l’abitava in quel periodo. La Mir è stata visitata piĂą volte dagli Space Shuttle statunitensi, iniziando la cooperazione che avrebbe portato all’ISS. La stazione è rientrata nell’atmosfera terrestre nel 2001 sopra l’oceano Pacifico.

GravityAttenzione spoiler! Nel film Gravity di Alfonso Cuaron con George Clooney e Sandra Bullock, quest’ultima usa un veicolo Shenzhou preso dal Tiangong-1 per rientrare a Terra e salvarsi dopo le disavventure orbitali causate dai detriti di una collisione satellitare. [/box]

Foto: hibikiw

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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