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Clinton e Sanders, una sfida serrata

Caffè Americano – Ottavo dibattito democratico in vista delle primarie in Ohio e Florida. Una sfida intensa in cui i temi affrontati sono stati molti e delicati. Clinton e Sanders hanno dato spettacolo ed entusiasmato gli spettatori di Miami, i cui voti giocano un ruolo importante nella corsa dei due candidati verso la Casa Bianca

L’IMMIGRAZIONE E LA PRESA DI DISTANZE DA OBAMA – Siamo arrivati al quarto faccia a faccia tra Hillary Clinton e Bernie Sanders. Il dibattito è stato trasmesso su Univisión (tv spagnola) e sulla CNN, moderato da Jorge Ramos, Maria Elena Salinas e Karen Tumulty. Questa volta i due avversari si sono scontrati a Miami, dopo le primarie del Mississippi e Michigan, Stato conquistato a sorpresa dal senatore del Vermont. Tantissimi i temi affrontati durante il dibattito: Cuba (alla vigilia della storica visita di Obama all’isola a fine mese), le critiche a Donald Trump e lo scandalo Emailgate. Inoltre, in un Paese come la Florida (con il 24% di latinos tra la popolazione) l’argomento immigrazione non poteva essere ignorato. A riguardo, i due candidati hanno preso le distanze da Obama: Clinton ha dichiarato di non sostenere le attuali politiche sull’immigrazione irregolare e che non intende deportare milioni di persone. Per la prima volta quindi, almeno su questo tema, Hillary si dissocia completamente dal Presidente in carica, di cui l’ex Segretario di Stato si è sempre presentata come degna erede. Sanders si è detto d’accordo con le posizioni di Clinton, unendosi al coro delle critiche sul piano di deportazione di massa annunciato da Trump. Almeno su questo tema, Hillary si è aggiudicata la vittoria: nel pubblico presente al dibattito si trovava una donna immigrata dalla Guatemala il cui marito è stato deportato e Hillary ha subito mostrato empatia nei confronti della donna, chiedendole di raccontare la sua storia al microfono. Alla fine del racconto, Clinton ha promesso che, una volta diventata Presidente, proteggerà lei, la sua famiglia e tutti quelli che si trovano in una situazione analoga. Anche Sanders ha fatto la stessa promessa, ma era troppo tardi. Clinton è riuscita ad avvicinarsi agli elettori in un’unica mossa, mettendo il senatore in ombra.

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Fig. 1 – Hillary Clinton partecipa al dibattito con fare energico

LO SCANDALO EMAILGATE, CUBA E TRUMP – Da troppo tempo ormai Clinton deve rispondere dello scandalo delle e-mail. Alla domanda sull’eventualità o meno di lasciare la campagna elettorale nel caso dell’iscrizione nel registro degli indagati, Clinton si è difesa dicendo di non aver inviato o ricevuto nessuna mail classificata e che non intende pensare a un futuro ritiro. Inoltre, alla vigilia della storica visita di Obama, il tema Cuba non poteva mancare. Sanders ha ribadito la necessità di andare avanti con la normalizzazione delle relazioni con l’isola, guadagnandosi gli applausi della folla. Dal canto suo, vantandosi di aver lavorato per la distensione Usa-Cuba, Clinton ha però definito Fidel e Raul Castro come dei dittatori. Ovviamente, nemmeno gli attacchi a Trump potevano essere lasciati da parte. Hillary lo ha attaccato per le sue posizioni contro i messicani (definiti da lui “stupratori”) e per non aver preso le distanze dal leader del Ku Klux Klan Dave Duke. Secondo l’ex First Lady, quello che Trump promuove va contro gli ideali statunitensi, Paese d’immigrazione per eccellenza. Sanders si dice convinto che i cittadini non voteranno mai uno come il magnate nel momento in cui la scelta sarà tra un repubblicano e un democratico. Un candidato repubblicano che, a detta di Sanders, alimenta il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza.

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Fig. 2 – È ormai una corsa a due fra i Democratici

LA COMPETIZIONE SI FA PIÙ SERRATA – Puntuale come un orologio svizzero, Sanders ha affrontato ancora il tema Wall Street, simbolo del capitalismo che, secondo il senatore, ha danneggiato così tanto gli USA e da cui Sanders si dichiara indipendente, come afferma di essere anche dalle industrie farmaceutiche e dal settore energetico. Clinton è stata poi interrogata sul motivo per cui, secondo i sondaggi, solo il 60% abbia fiducia in lei (mentre l’80% si fida di Sanders). Hillary ha risposto che si sentiva molto dispiaciuta per questo, ma che avrebbe continuato a fare del suo meglio per unire il Paese. In conclusione, possiamo dire di aver assistito a un dibattito molto intenso: Clinton ha puntato tutto sulle abilità da politico e sull’esperienza acquisita nella Casa Bianca prima come First Lady e poi come Segretario di Stato. Sanders, invece, ha fatto perno sulla non appartenenza all’establishment e sulla lotta al capitalismo. Nonostante questo, Hillary è ancora in vantaggio in quanto a numero di delegati, mentre la corsa verso lo Studio Ovale non potrebbe farsi più interessante.

Giulia Mizzon

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in più

Il senatore liberal del Vermont Bernie Sanders ha vinto in Michigan con il 50% delle preferenze, mentre la ex Segretario di Stato è stata battuta di due punti percentuali.  [/box]

Foto: kakissel

Foto: Michael Vadon

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Giulia Mizzon
Giulia Mizzon

Nata a Imperia nel 1992, laurea magistrale in Politiche Europee e Internazionali all’Università Cattolica di Milano. Affascinata dalle dinamiche della politica internazionale, frequento un Master in International Relations all’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. Confesso di essere un’amante degli States, sempre presenti nei miei programmi futuri, e una lettrice accanita di qualsiasi cosa mi capiti sottomano.

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