Gli attentati di Parigi – Dopo gli attacchi recenti, ci siamo posti delle domande, e abbiamo provato a rispondere con un “giro di tavolo” interno alla nostra associazione. Vi invitiamo a partecipare. In questo contributo parliamo della tattica adottata negli attentati
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]ALBERTO ROSSI – Nel primo punto dei sette temi dell’editoriale pubblicato sabato, partivamo dalla tattica utilizzata dallo Stato Islamico. Sette “piccoli-medi” attacchi in sincronia sono più semplici da preparare di un World Trade Center, tanto per capirci (gli obiettivi non erano “sensibili” e quindi più semplici da colpire, come ha scritto per noi Emanuele Giordana) ma l’organizzazione che porta a una simile sincronia è impressionante, è una novità dalle nostre parti, ci sembra un innalzamento di livello che ci deve far riflettere su chi ci troviamo davanti, e che va approfondito. Come? Ecco le nostre opinioni, raccontate direttamente dai nostri autori[/box]
ANDREA MARTIRE – Possiamo parlare di tattica, ma è sulla strategia poi che ci dobbiamo confrontare. Ed è da questa che derivano i dettagli di un attentato con così tante sfaccettature che non si prepara in poco tempo, e prevede un livello di know how e di attenzione senza precedenti. Non sono d’accordo sulla relativa facilità nella preparazione: sono sette attachi diversi in sette posti diversi. Secondo me è sette volte più difficile. Erano pronti da parecchio, l’hanno fatto quando ne avevano bisogno, e la partita Francia-Germania (politica, oltre che simbolica) ha fatto da sfondo invidiabile. Tre di loro venivano da Bruxelles, cioè da oltrefrontiera: altra prova che erano pronti da un pezzo, forse già da dopo Charlie Hebdo. È una risposta anche al secondo punto: difficile vederla solo come una reazione a qualcosa avvenuto di recente. Dovremmo poi chiederci perché a Parigi: probabilmente in Francia il proselitismo ha attecchito di più.
EMILIANO BATTISTI – Siamo di fronte a un “Charlie Hebdo” in scala più ampia, con diversificazione di armamenti e coordinamento di più gruppi armati. Rimane comune il fattore del portare gli attacchi a obiettivi non considerati “sensibili” – a parte lo Stade de France.
Il terrorismo ha ormai imparato che non è necessario creare uno scenario alla 11/9 per colpire la popolazione occidentale, ma è più che sufficiente, se non più produttivo, farle male dove si sente più al sicuro: nella propria città, mentre cena fuori, beve qualcosa al pub, assiste a un concerto o a una partita di calcio.
BENIAMINO FRANCESCHINI – Oggi attaccare un singolo obiettivo di grande importanza in modo spettacolare è molto difficile. Sparare all’improvviso per strada è questione completamente diversa, perché in questo caso non ci sono pattuglie che tengano. Come dissero gli irlandesi dell’IRA, «voi dovete essere sempre fortunati, a noi basta esserlo una volta sola». Gli attentati di Parigi non sono stati organizzati all’improvviso: i terroristi erano già pronti in attesa di agire da settimane, però il modus operandi non è una novità o una completa sorpresa, nemmeno in Europa – come ricorda Pierluigi Battista sul Corriere della Sera.
GIULIA TILENNI – Sicuramente gli attacchi cui abbiamo assistito sono ben diversi da quelli finora perpetrati da soggetti riconducibili allo Stato Islamico. Simultanei, sicuramente ben organizzati, con armamenti diversi da quelli impiegati in precedenza (con il triste “debutto”, tra Beirut e Parigi, dei kamikaze con cinture esplosive). Insomma, il richiamo è a tecniche terroristiche “di base” – gli attacchi tra la gente comune, distribuiti in modo relativamente capillare – che fanno tornare alla mente gli attacchi ben organizzati orditi dai qaedisti negli anni successivi all’11 settembre. Questo aspetto è sicuramente da approfondire, ma ciò sarà possibile solo dopo aver compreso l’organizzazione e la struttura di quella che molti stanno già definendo una cellula autosufficiente.
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]ALBERTO ROSSI –Un punto chiave è proprio questo “salto di qualità organizzativo”, e questa nuova modalità che ricorda le tattiche talebane, comeci ha ricordato Emanuele Giordana. Lo Stato Islamico appare dunque più pericoloso perché maggiormente in grado di diversificare tecniche e tattiche e di innalzare il livello di pericolosità di queste.[/box]
SIMONE PELIZZA – Non c’è dubbio che gli attacchi terroristici di venerdì sera sembrino molto più raffinati e sincronizzati di quelli eseguiti sempre a Parigi nel gennaio scorso, quando le azioni improvvisate del “lupo solitario” Ahmed Coulibaly si erano sovrapposte abbastanza rozzamente con l’operazione in stile militare dei fratelli Kouachi contro la redazione di Charlie Hebdo. Qui invece abbiamo avuto probabilmente tre piccoli gruppi di attentatori che, nel giro di appena un’ora, hanno colpito chirurgicamente diversi obiettivi nel cuore della capitale francese, facendo più vittime possibili e sfruttando freddamente la lentezza della polizia francese nel rispondere alle proprie iniziative. Si tratta chiaramente di un grosso salto di qualità per ISIS, abituata ad azioni di portata più limitata in Medio Oriente. Al di là del “ricordare” le tattiche talebane, alcuni esperti di intelligence, come lo storico Aldo Giannuli, hanno persino suggerito una possibile collaborazione dell’organizzazione con al-Qaeda, più esperta nella gestione di simili operazioni a livello internazionale. È un’ipotesi un po’ improbabile, vista la ben nota rivalità tra i due gruppi jihadisti in Siria e in Asia centrale, ma gli attacchi dell’altra sera costringono comunque a rivedere le potenzialità offensive dell’organizzazione di Baghdadi e gettano ombre pesanti sul suo possibile fiancheggiamento da parte di altri gruppi jihadisti o – perchè no? – di servizi segreti di alcuni Paesi favorevoli alla sua causa.
MARCO BARONE – Le novità tattiche sono state spiegate ampiamente dagli esperti e sicuramente andranno analizzate in dettaglio per capire chi abbiamo di fronte e contrastarlo adeguatamente sul piano operativo. In generale, comunque, le cosiddette “novità” non lo sono poi tanto. Quel tipo di addestramento, quelle tattiche e i canali di approvvigionamento di armi ed equipaggiamento esistono dagli anni Ottanta. La novità è che oggi colpiscono l’Europa, e la Francia, in maniera particolarmente dura. Il problema vero è che se oggi quelle tattiche possono trovare terreno e applicazione in Europa è perché c’è sufficiente “spazio” per farlo. Le tattiche viste a Parigi vanno ben oltre quello che un civile dovrebbe conoscere, ma dal punto di vista militare sono elementari, quasi banali, efficaci solo perché rivolte verso persone innocenti. Il problema non è quindi affrontare un commando dal punto di vista militare, siamo in grado di farlo e di vincere senza difficoltà. La vera questione è lo spazio sempre maggiore che queste persone e la loro ideologia hanno nella nostra società, approfittando delle maglie larghe che abbiamo creato con particolarismi che vanno dal livello locale a quello europeo, permettendo a gruppi di esaltati di divenire carnefici sempre più sofisticati. Una soluzione radicale: la cultura condivisa, serriamo i ranghi, e lo spazio per costruire network del terrore diverrà sempre più piccolo. E la sofisticazione tattica meno facile da conseguire per forze estranee a quelle di uno Stato democratico.
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]ALBERTO ROSSI –Nello “spazio” libero, Marco, dobbiamo parlare del ruolo e delle possibili pecche dei servizi segreti. È evidente che il problema esiste, anche se come scritto da Marco Arnaboldi nell’articolo pubblicato ieri, “le intelligence più evolute, per adoperare un controllo assoluto su un singolo individuo, 24 ore su 24, devono impiegare almeno 20 agenti. È quindi sterile incolpare i servizi segreti, così come non ha senso utilizzare approcci pragmatici di intensificazione dei controlli in risposta al fenomeno. Per sedare l’incendio di un palazzo, noi europei stiamo chiedendo che si sputi più forte”.[/box]
MARCO BARONE – Tra le responsabilità più significative, secondo fonti francesi, ci sarebbe la competizione tra i vari servizi e forze dell’ordine che avrebbe creato degli interstizi scoperti nei quali ha potuto prendere corpo l’organizzazione logistica e operativa di un attacco ben congegnato. Un elemento che, fra gli altri, fa riflettere. In Europa si fatica a pensare come collettività, l’individualismo e il campanilismo pervadono ogni campo della società e la mediazione e commistione di idee – anima della vera democrazia – è vista come tradimento di ideali particolari. Coltivare la collettività come bene superiore a quello del singolo ma anche del singolo gruppo è il primo passo per togliere ossigeno a fenomeni come il terrorismo “home-grown”. Cosa c’entra questo con i fatti di Parigi? Parigi è il sintomo, la competizione interna tra servizi dello Stato è all’ordine del giorno in tutti i Paesi europei (a casa nostra è la regola!), e quando si parla di programmi di cooperazione, condivisione di dati e informazioni ed altre attività congiunte lo si fa a denti stretti e mettendo sul piatto il minimo possibile, perché siamo ancora francesi, italiani, tedeschi, polacchi, greci e non culturalmente europei. Non si tratta quindi di una singola défaillance dei servizi francesi, ma di una debolezza strutturale a livello europeo.
LORENZO NANNETTI – Se giriamo nelle piazze delle nostre città ci accorgiamo di quanta gente giri senza che sappiamo nulla di loro. E se qualcuno aprisse il cappotto e tirasse fuori un mitra, iniziando a sparare? Senza voler scatenare paranoie, considerazioni simili in realtà devono farci capire che la protezione e la sicurezza non potranno mai essere al 100%, perché è il nostro stesso stile di vita a non renderlo possibile. L’azione dei terroristi infatti non è un’evoluzione delle loro tattiche (hanno già agito in maniera simile altrove, fuori dall’Europa) ma sicuramente costituisce una loro nuova consapevolezza che non è necessario pensare ad attentati con bombe nucleari o armi chimiche (come il cinema a volte ci ha propinato) per avere effetti enormi. Questo ripropone con più forza la necessità di prevenzione, e non solo in termini di controlli. Perché una falla ci sarà sempre e Parigi ci ha mostrato che si può sempre sfruttare.
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]ALBERTO ROSSI –C’è un ultimo tema da considerare, relativamente alla tattica. Quello mediatico. La spettacolarizzazione dell’atto terroristico è tutt’altro che un aspetto marginale, è anzi componente essenziale e vitale per chi compie quest’atto. Quanto può essere pesata in questo caso l’attenzione allo “spettacolo”?[/box]
BENIAMINO FRANCESCHINI – La spettacolarità degli attentati era una caratteristica di al-Qaida, che con al-Zawahiri aveva capito come le immagini televisive fossero il modo migliore per portare il terrore nel cuore dell’opinione pubblica. Lo Stato Islamico, invece, è andato oltre, spostando il focus dallo shock alla pervasione. Gli attentati di New York, Londra e Madrid colpirono i classici luoghi sensibili, uccidendo un gran numero di persone, circostanze che l’Europa del terrorismo politico conosceva già. La televisione assicurava l’eco: colpire i cardini della vita quotidiana e causare uno shock. Come in un brutto incubo, ci si sveglia di soprassalto e ci si affida alla luce del sole per andare avanti. Lo Stato Islamico ha fatto tesoro di questa esperienza, però sa che ormai l’Occidente ha qualche anticorpo: meglio allora riprodurre negli attentati il modello diffuso delle reti contemporanee. Agire in luoghi impensabili, in mezzo alla strada di una città di medie dimensioni il mercoledì pomeriggio, per esempio; è interessante che i fatti di Parigi siano avvenuti la sera, mentre molti aspettavano un attentato al mattino che potesse sfruttare la copertura mediatica diurna. Qui il messaggio è che nessuno è al sicuro, mai e in nessun posto: la differenza tra un incubo (shock) e la paranoia (pervasione). Magistrale in questo senso la gestione della comunicazione da parte delle Istituzioni francesi, che sono riuscite per lunghi periodi a non far emergere molte informazioni, con un parziale blocco delle immagini.
Il Caffè Geopolitico è una Associazione di Promozione Sociale. Dal 2009 parliamo di politica internazionale, per diffondere una conoscenza accessibile e aggiornata delle dinamiche geopolitiche che segnano il mondo che ci circonda.
Questo sito utilizza dei cookie e può raccogliere alcune informazioni per fornire diversi servizi.
Si prega di accettarne l'uso - Per conoscere come vengono gestiti i dati personali leggi privacy e cookie policy
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questa categoria include solo i cookie che garantiscono funzionalità di base e caratteristiche di sicurezza del sito web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
I cookie funzionali aiutano a eseguire determinate funzionalità come condividere il contenuto del sito Web su piattaforme di social media, raccogliere feedback e altre funzionalità di terze parti.
I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici chiave delle prestazioni del sito Web che aiutano a offrire una migliore esperienza ai visitatori.
Cookie
Durata
Descrizione
YSC
session
This cookies is set by Youtube and is used to track the views of embedded videos.
I cookie analitici vengono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sul numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, sorgente di traffico, ecc. Ci sono molto utili!
I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Questi cookie tracciano i visitatori attraverso i siti Web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati. Al momento non abbiamo inserzioni pubblicitarie sul nostro sito.
Cookie
Durata
Descrizione
ab
1 year
This domain of this cookie is owned by agkn. The cookie is used for targeting and advertising purposes.
audience
1 year
The domain of this cookie is owned by Spotxchange. This cookie is used for targeting and advertising.
done_redirects104
1 day
This cookie is set by the provider Onaudience.com. This cookie is used for targeting and advertising purposes.
dpm
5 months 27 days
The cookie is set by demdex.net. This cookie assigns a unique ID to each visiting user that allows third-party advertisers target that users with relevant ads.
EE
4 months
This cookie is set by exelator.com. The cookies is used to store information about users' visit to the website. The data includes the number of visits, average time spent on the website, and the pages that have been loaded. This information is used to provide the users customized and targeted ads.
everest_g_v2
1 year
The cookie is set under eversttech.net domain. The purpose of the cookie is to map clicks to other events on the client's website.
gi_u
1 year
The cookie is set by Adhigh. The cookie is used for ad serving purposes and track user online behaviour. The cookie also stores the number of time the same ad was delivered, it shows the effectiveness of each ad.
IDE
1 year 24 days
Used by Google DoubleClick and stores information about how the user uses the website and any other advertisement before visiting the website. This is used to present users with ads that are relevant to them according to the user profile.
ljt_reader
1 year
This is a Lijit Advertising Platform cookie. The cookie is used for recognizing the browser or device when users return to their site or one of their partner's site.
mako_uid
1 year
This cookie is set under the domain ps.eyeota.net. The cookies is used to collect data about the users' visit to the website such as the pages visited. The data is used to create a users' profile in terms of their interest and demographic. This data is used for targeted advertising and marketing.
mc
6 months 17 days
This cookie is associated with Quantserve to track anonymously how a user interact with the website.
p2
10 days
The cookies is set by ownerIQ for the purpose of providing relevant advertisement.
pxrc
2 months
The purpose of the cookie is to identify a visitor to serve relevant advertisement.
rlas3
1 year
The cookie is set by rlcdn.com. The cookie is used to serve relevant ads to the visitor as well as limit the time the visitor sees an and also measure the effectiveness of the campaign.
sa-user-id
1 year
The cookie is set by StackAdapt used for advertisement purposes.
sa-user-id-v2
1 year
The cookie is set by StackAdapt used for advertisement purposes.
si
2 years
The cookies is set by ownerIQ for the purpose of providing relevant advertisement.
TapAd_3WAY_SYNCS
2 months
This cookie is set by the provider Tapad. This cookie is used for data synchronization with advertising networks.
TapAd_DID
2 months
The cookie is set by tapad.com. The purpose of the cookie is to track users across devices to enable targeted advertising
TapAd_TS
2 months
The cookie is set by Tapad.com. The purpose of the cookie is to track users across devices to enable targeted advertising.
TDCPM
1 year
The cookie is set by CloudFlare service to store a unique ID to identify a returning users device which then is used for targeted advertising.
TDID
1 year
The cookie is set by CloudFlare service to store a unique ID to identify a returning users device which then is used for targeted advertising.
test_cookie
15 minutes
This cookie is set by doubleclick.net. The purpose of the cookie is to determine if the user's browser supports cookies.
tidal_ttid
1 year
This cookie is set by Videology. The cookie stores a videology unique identifier. It helps to know whether a visitor has seen the ad and clicked or not.
ud
4 months
This cookie is set by exelator.com. The cookies is used to store information about users' visit to the website. The data includes the number of visits, average time spent on the website, and the pages that have been loaded. This information is used to provide the users customized and targeted ads.
uuid
1 year
To optimize ad relevance by collecting visitor data from multiple websites such as what pages have been loaded.
uuid2
3 months
This cookies is set by AppNexus. The cookies stores information that helps in distinguishing between devices and browsers. This information us used to select advertisements served by the platform and assess the performance of the advertisement and attribute payment for those advertisements.
VISITOR_INFO1_LIVE
5 months 27 days
This cookie is set by Youtube. Used to track the information of the embedded YouTube videos on a website.
wfivefivec
1 year 1 month
The domain of this cookie is owned by Dataxu. The main business activity of this cookie is targeting and advertising. This cookie tracks the advertisement report which helps us to improve the marketing activity.
zsc
1 day
This cookie is set by the provider Zeotap.This cookie is used for advertising purposes.
_cc_aud
8 months 26 days
The cookie is set by crwdcntrl.net. The purpose of the cookie is to collect statistical information in an anonymous form about the visitors of the website. The data collected include number of visits, average time spent on the website, and the what pages have been loaded. These data are then used to segment audiences based on the geographical location, demographic, and user interest provide relevant content and for advertisers for targeted advertising.
_cc_cc
8 months 26 days
The cookie is set by crwdcntrl.net. The purpose of the cookie is to collect statistical information in an anonymous form about the visitors of the website. The data collected include number of visits, average time spent on the website, and the what pages have been loaded. These data are then used to segment audiences based on the geographical location, demographic, and user interest provide relevant content and for advertisers for targeted advertising.
_cc_dc
8 months 26 days
The cookie is set by crwdcntrl.net. The purpose of the cookie is to collect statistical information in an anonymous form about the visitors of the website. The data collected include number of visits, average time spent on the website, and the what pages have been loaded. These data are then used to segment audiences based on the geographical location, demographic, and user interest provide relevant content and for advertisers for targeted advertising.
_cc_id
8 months 26 days
The cookie is set by crwdcntrl.net. The purpose of the cookie is to collect statistical information in an anonymous form about the visitors of the website. The data collected include number of visits, average time spent on the website, and the what pages have been loaded. These data are then used to segment audiences based on the geographical location, demographic, and user interest provide relevant content and for advertisers for targeted advertising.
_kuid_
5 months 27 days
The cookie is set by Krux Digital under the domain krxd.net. The cookie stores a unique ID to identify a returning user for the purpose of targeted advertising.
Altri cookie non categorizzati sono quelli che vengono analizzati e non sono ancora stati classificati in una categoria ma che sono collegati a funzioni del sito.