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Buon Compleanno, Giuba!

Oggi il Sudan del Sud celebra il primo anniversario della propria indipendenza, una ricorrenza che, tuttavia, non potrà essere festeggiata in totale serenità. Il referendum del 9 luglio 2011, approvato con il 99% dei voti favorevoli, giunse al termine di una lotta armata cominciata nel 1955 e terminata formalmente nel 2005, con gli Accordi di Navaisha, sebbene gli scontri si siano protratti fino al 2009

 

ANNIVERSARIO AMARO – Il Sudan del Sud deve ancora affrontare problematiche di drammatica priorità: fondamentale, infatti, è la sistemazione dei rapporti con il Sudan, in particolar modo la definizione della linea di confine tra i due Paesi e dello status della città di Abyei, affidata a Juba da un arbitrato, ma tuttora in attesa di un referendum che ne stabilisca l’appartenenza. Non meno incombente è la questione petrolifera, poiché, con la secessione, il 75% dei giacimenti del precedente Stato unitario è rimasto nei confini del Sud, con evidenti contrasti connessi allo sfruttamento dell’oro nero. Inoltre, Juba non dispone di infrastrutture per il trasporto e l’esportazione del petrolio, dovendo affidarsi all’hub di Port Sudan, cosicché è in discussione un contestato progetto per un oleodotto lungo 3.600 chilometri, fino alla città costiera di Lamu, in Kenya. Nel maggio 2012, la risoluzione 2046 del Consiglio di Sicurezza ONU ha condotto a una roadmap per la pacificazione tra Sudan e Sud Sudan, stabilendo che un accordo debba essere raggiunto entro tre mesi dal momento dell’avvio delle trattative, con la mediazione dell’Unione Africana: purtroppo, alla metà del tempo concesso, non appare ancora alcuno spiraglio.

 

LE SFIDE DELL’INDIPENDENZA – Sul piano interno, il Sudan del Sud deve fronteggiare una gravissima crisi economica: inflazione al 52%; riserve di valuta estera esaurite; circa 700mila profughi in ritorno dal nord; scontri intertribali; stime che prevedono che, entro il 2013, l’80% della popolazione sarà sotto la soglia della povertà. Un anniversario, quindi, molto amaro.

 

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UN ANNO DI CAFFE’: RIPERCORRI LA STORIA SUDAN DEL SUD

L’indipendenza:

· La speranza del Sudan, di A. Fuccio, 30/04/2011

· Come nasce un Paese, di S. Amato, 14/07/2011

· Arida instabilità, di A. Fuccio, 25/07/2011

Il conflitto con il Sudan:

· Se il Sudan alza la voce, di B. Franceschini, 08/03/2012

· Tra violenze e diplomazia, di B. Franceschini, 15/03/2012

· Venti di guerra, di B. Franceschini, 28/03/2012

· Coppia di fatto… in guerra, di B. Franceschini, 19/04/2012

· Musica Maestro, di F. Stella, 23/04/2012

· Lo scontro continua, di B. Franceschini, 26/04/2012

La questione petrolifera:

· La quiete prima della tempesta, di F. Stella, 16/01/2012

· Lotta per l’oro nero, di S. Gardelli, 10/02/2012

· Cina: Dragone o Colomba?, di M. Dominici, 15/03/2012

Il problema dei profughi:

· Il tempo stringe, di B. Franceschini, 17/05/2012

Le trattative con il Sudan ad Addis Abeba:

· Una ‘road-map’ verso la pace?, di B. Franceschini, 09/05/2012

· Prove di dialogo, di B. Franceschini, 24/05/2012

· Il potere logora… ma è meglio non perderlo, di B. Franceschini, 02/06/2012

· Di Mali… in peggio, di B. Franceschini, 06/06/2012

· Qui per te non c’è posto, di B. Franceschini, 14/06/2012

· Terra bruciata, di B. Franceschini, 29/06/2012

· Vandali africani, di B. Franceschini, 05/07/2012

 

Beniamino Franceschini

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Beniamino Franceschini

Classe 1986, vivo sulla Costa degli Etruschi, in Toscana. Laureato in Studi Internazionali all’Università di Pisa, sono specializzato in geopolitica e marketing elettorale. Mi occupo come libero professionista di analisi politica (con focus sull’Africa subsahariana), formazione e consulenza aziendale. Sono vicepresidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del desk Africa. Ho un gatto bianco e rosso chiamato Garibaldi.

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