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L’evoluzione del supporto aereo ravvicinato e delle relative armi tattiche

Miscela Strategica – il supporto aereo ravvicinato ha svolto e svolge tuttora un ruolo essenziale nel campo di battaglia. La sua evoluzione ha inciso notevolmente sullo sviluppo delle armi tattiche aviolanciate

EXCURSUS STORICO – Durante la Seconda Guerra Mondiale i generali tedeschi furono i primi a capire l’importanza della mobilitĂ  delle truppe adeguatamente supportate da artiglieria e aviazione (il blitzkrieg), schierando un aereo in grado di fornire il supporto aereo ravvicinato (Close Air Support – CAS): il bombardiere in picchiata Ju-87 Stuka. Solo l’Unione Sovietica, tra gli altri Stati belligeranti, progettò un “carro armato volante” per il CAS – non adattando caccia preesistenti come fecero Usa e Gran Bretagna –, lo Ilyushin Il-2 Sturmovik. Questi aerei, dotati di cannoni, bombe e razzi, avevano il compito di attaccare con precisione obbiettivi nemici vicini a truppe amiche e per il buon esito della missione dovevano coordinarsi con le forze terrestri e navali, a seconda del teatro operativo.
In seguito al secondo dopoguerra, le superpotenze si resero conto dell’importanza delle missioni CAS e di un suo ramo specifico, il counter-insurgency (COIN): per garantirne il successo, si dotarono di adeguati velivoli sia ad ala fissa che rotante.
Durante la guerra del Vietnam (1965-1975), infatti, gli USA utilizzarono diverse piattaforme – come l’A-1 Skyrider, gli elicotteri UH-1 Huey e AH-1 Cobra, le cannoniere volanti (gunship) AC-130 Spectre – per colpire un nemico sfuggente che utilizzava spesso tattiche della guerriglia.
Allo stesso modo l’Unione Sovietica utilizzò mezzi come il cacciabombardiere Sukhoi SU-25 Frogfoot ed elicotteri per affrontare i mujaheddin afghani (1979-1989).
I velivoli adibiti al CAS, quindi, si caratterizzavano per elevata autonomia, bassa velocitĂ , alta capacitĂ  di carico bellico e, ad eccezione delle gunship, stretta vicinanza con il nemico.
Con l’avvento delle nuove tecnologie, l’appoggio tattico si è evoluto e le dottrine sono cambiate. Si pensi alla statunitense Joint Tactics, Techniques, and Procedures for Close Air Support (2003) – che coinvolge bombardieri armati di bombe a guida laser o gps come il B-1B Lancer, utilizzato con questa configurazione in Afghanistan contro le forze quedaiste e in Iraq contro lo Stato Islamico. Le armi principali per il CAS, comunque, continuano ad essere, oltre ai cannoni, i razzi e i missili aria superficie che hanno vissuto una forte evoluzione.

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Fig.1 – Supporto tattico a mezzo elicotteri (Mil Mi-24/35, in questo caso) e razzi non guidati

I RAZZI – Armi da saturazione d’area per eccellenza – che consentono cioè di concentrare la potenza di fuoco in una zona o in un territorio delimitato e ristretto – i razzi sono stati aviolanciati a partire dal secondo conflitto mondiale per ingaggiare gli obiettivi piĂą disparati (terresti, navali ed aerei).
La loro scarsa precisione, poiché privi di sistemi di guida, implicava la necessità del velivolo lanciatore di avvicinarsi il più possibile al bersaglio, esponendolo al fuoco antiaereo.
Successivamente l’impiego di queste armi è stato limitato a bersagli terrestri e all’occorrenza navali, mentre per il combattimento aereo si fecero strada, alla fine degli anni ’50, i primi missili aria-aria. Non sono mancati casi di scontri aerei conclusi con l’abbattimento del nemico a colpi di razzi: il primo Maggio 1967, ad esempio, il pilota Theodore R. Swartz dell’US Navy – ai comandi di un A-4 Skyhawk in missione in Vietnam del Nord – ha abbattuto un Mig-17 con una salva di Zuni.
Questi ultimi sono razzi pesanti da 127 mm, ancora in servizio tra le forze USA, che possono essere dotati di svariate testate come quelle antiuomo, perforanti e incendiare. Il peso rilevante, ciascuna unità supera i 30 kg, ne ha sconsigliato l’uso da parte degli elicotteri statunitensi che sono stati equipaggiati con gli Hydra 70, molto più leggeri (peso unitario 6 kg) e comunque letali.
Sul versante russo, può essere considerato un equivalente dell’Hydra 70 l’S-8, prodotto negli anni ’70, dal peso che oscilla dai 3 ai 7 chili in base al tipo di testata montata, mentre la controparte dello Zuni è costituita dall’S-13 , razzo da 122 mm dal peso compreso tra i 57 e i 75 kg.
Le nuove tattiche CAS legate soprattutto ad operazioni COIN e antiterrorismo stanno spingendo verso lo sviluppo di razzi a guida laser, per l’elevato rapporto costi/benefici di questo tipo di munizionamento poco caro, ma estremamente efficace nel campo di battaglia, se preciso, per ingaggiare la fanteria e bersagli poco corazzati. I russi hanno messo a punto il kit di puntamento a guida laser Ugroza, utilizzabile sui principali razzi in servizio, mentre gli statunitensi hanno prodotto l’advanced precision kill weapon system (APKWS) sulla base dell’Hydra 70 e la divisione nordamericana della MBDA ha testato una versione dello Zuni a guida laser.

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Fig.2 – Cacciabombardieri Su-25 armati di razzi e armamento di caduta, tipica configurazione CAS

MISSILI TATTICI ARIA SUPERFICIE – Conosciuti con l’acronimo AGM (Air to Ground Missile), questi vettori equipaggiano bombardieri, cacciabombardieri, aerei da attacco ed elicotteri con il compito di distruggere obbiettivi terrestri e navali. Esistono quindi diverse tipologie di missili – anticarro, da crociera, antinave e antiradar – con diversi sistemi di guida (tv, infrarossi, radar, laser, gps) ma nel ruolo CAS spiccano gli anticarro. Per quasi 40 anni il binomio A-10 Thunderbolt II/AGM-65 Maverick ha costituito l’incarnazione occidentale dell’appoggio tattico: un aereo costruito intorno a un cannone (il 30 mm GAU-8 Avenger), in grado di portare un carico bellico impressionante. Proprio il Maverick è stato un grande successo per il suo costo contenuto rapportato alle prestazioni fornite durante numerosi conflitti degli ultimi 30 anni: dalla guerra del Kippur (1973) a quello Iran-Iraq (1980-1988) dall’Operazione Desert Storm (1991) alla campagna in Afghanistan iniziata nel 2001. Di successo anche il filoguidato BGM-71 TOW (Tube-launched Optically-tracked Wire-guided) e il “lancia e dimentica” AGM-114 HELLFIRE (HELicopter Launched FIre and foRgEt missile) impiegati principalmente e in diverse versioni e non solo da mezzi ad ala rotante.
Più piccolo dell’HELLFIRE, ma altrettanto efficace per la precisione e la riduzione di danni collaterali, il recente AGM-176 Griffin della Raytheon (USA), progettato per la guerra asimmetrica, si sta imponendo come missile COIN potendo essere lanciato da una varietà di piattaforme, droni e gunship incluse.
Di rilievo le prestazioni del britannico Brimstone (MBDA), ora in servizio solo nel Regno Unito e in Arabia Saudita, che dispone di vari sistemi di guida e testate per garantire un impiego tattico adeguato.
Anche i russi sono stati molto attivi, già ai tempi dell’URSS, nella produzione di AGM e l’ AT-16 Scallion rappresenta ad oggi lo stato dell’arte quale missile a guida laser progettato per essere lanciato dagli elicotteri d’attacco Kamov Ka-50 Hokum e Ka-52 Hokum B e dagli aerei Su-25.

http://gty.im/110879775

Fig.3 – Designazione di un bersaglio prima del lancio di un missile Brimstone da un Tornado britannico

CONCLUSIONI – Dopo l’11 Settembre 2001, con il diffondersi dell’integralismo islamico e del terrorismo, la necessitĂ  di affrontare un nemico che utilizza strategie e tattiche di guerra asimmetrica ha comportato una scelta: quella di ricorrere principalmente a forze speciali, drones e CAS/COIN – come stabilito piĂą volte nelle ultime incarnazioni della National military strategy statunitense – piuttosto che impiegare contingenti “boots on the ground”. Questa decisione è l’evidente risultato delle campagne militari di stabilizzazione, dall’esito fallimentare, svolte in Afghanistan e Iraq. In questo quadro operativo, quindi, in cui gli USA stanno evitando nuovi scontri militari diretti, le armi aria-superficie sono un asset vitale, costituendo il carico bellico di piattaforme come droni e aerei d’attacco utilizzabili a supporto di gruppi alleati come nel caso dei curdi in Iraq e Siria in lotta contro lo Stato Islamico.
Per questi motivi si assiste a un “revival” nella produzione di razzi, questa volta guidati e sempre più precisi, e al continuo sviluppo di missili con l’obiettivo di renderli sempre più performanti per ridurre i danni collaterali e rendere vantaggiosa questo tipo di strategia che si basa essenzialmente su attacchi aerei.

Francesco Tucci

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

Il ruolo COIN è svolto generalmente da aerei specifici, che hanno una grande autonomia e bassa velocità in modo da poter sorvolare e attaccare per un lungo periodo il proprio obiettivo. E’ questo il caso dell’OV-10 Bronco (USA), del FMA IA-58 Pucará (Argentina) e del più recente AC-208 combat caravan utilizzato dall’Aeronautica irachena. Questi aerei possono svolgere anche missioni di ricognizione, scorta a truppe di terra, operazioni di guerra psicologica (Psychological operations – PSYOPs) e in alcuni casi la casualty evacuation (CASEVAC). [/box]

 

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Francesco Tucci
Francesco Tucci

Sono un giornalista professionista laureato in Scienze politiche. Specializzato in diritto parlamentare, ho lavorato alla Camera dei deputati dopo essere approdato ad alcune agenzie stampa. Da sempre interessato alle dinamiche geopolitiche e militari estranee “all’orticello di casa”, ho collaborato con il Centro Studi Internazionali (Ce.S.I) e con il Caffe’ Geopolitico per cercare di svelare le strategie dei principali attori internazionali.

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