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Food security e le organizzazioni internazionali

Il 2015 sarò un anno chiave per il tema della sicurezza alimentare. Non sarà solo l’argomento chiave di Expo Milano, ma anche per organizzazioni e fora internazionali. In gioco c’è infatti la ridefinizione degli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite

UN TEMA FONDAMENTALE – Abbiamo già ricordato nella puntata precedente del nostro speciale su Expo Milano quanto il tema della denutrizione sia importante e ancora grave a livello globale: sono più di 800 milioni le persone che non hanno accesso ad un’alimentazione corretta e sufficiente, la maggior parte concentrate nell’Africa sub-sahariana. La comunità internazionale è attiva su questo fronte da diversi anni e lo sarà ancora di più quest’anno. Se Expo Milano contribuirà a stimolare il dibattito sulla food security e la sostenibilità agroalimentare, producendo “cibo intellettuale” per gli addetti ai lavori ma non solo, saranno le organizzazioni internazionali ad elaborare le politiche multilaterali volte a rinnovare e rafforzare l’impegno per il contrasto alla denutrizione e per il sostegno a chi, di agricoltura, ci vive.

L’AGENDA POST-2015 – Nel 2000 le Nazioni Unite avevano stabilito i famosi “Millennium Development Goals”, otto ambiziosi obiettivi per contrastare la povertà e favorire lo sviluppo globale. Non a caso, il primo di questi obiettivi era il dimezzamento della povertà e della fame entro il 2015. Ora che il termine è arrivato, si possono trarre dei bilanci positivi: come vi abbiamo mostrato la scorsa settimana, in molte regioni del mondo in via di sviluppo sono stati raggiunti risultati importanti, favoriti indubbiamente dalla crescita economica sostenuta che si è verificata fino allo scoppio della crisi finanziaria globale. L’ONU si trova quest’anno a dover elaborare un nuovo programma, un “aggiornamento” degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), che dovranno essere centrati entro il 2030. La cosiddetta “agenda post-2015” riguarderà tutte le dimensioni dello sviluppo economico e sociale, quindi sarà incentrata anche sui temi della salute, della biodiversità, del cambiamento climatico. Sarà l’Assemblea Generale nella sua riunione di settembre a dover approvare la nuova agenda. Prima, l’appuntamento cruciale sarà la conferenza ONU sulla Finanza per lo Sviluppo che si terrà ad Addis Abeba dal 13 al 16 luglio. Si parlerà delle risorse economiche a disposizione e dei canali e delle modalità per metterle in campo nel modo più efficiente e “cost-effective”: assistenza pubblica allo sviluppo, rimesse degli emigranti, investimenti pubblici e privati.

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L’agricoltura familiare: fonte di sostentamento di molti abitanti dei Paesi in via di sviluppo

IL G20 E Il G7 – La sicurezza alimentare è un tema centrale anche nell’ambito dei fora multilaterali del G20 e del G7. Dal vertice G20 di Seul del 2010, infatti, le tematiche dello sviluppo, all’interno delle quali è confluita anche la sicurezza alimentare, rappresentano uno dei gruppi di lavoro dell’organizzazione che riunisce annualmente i leader delle venti economie (con l’Unione Europea) più ricche del pianeta. Il G20 ha focalizzato ulteriormente il proprio impegno per favorire la sicurezza alimentare, elaborando lo scorso anno un “Food Security and Nutrition Framework”. Gli obiettivi di questo piano di azione sono volti ad aumentare gli investimenti e la produttività nel settore dell’agricoltura familiare: micro-imprese che nei Paesi in via di sviluppo costituiscono il sostentamento e la fonte di reddito di milioni di persone. Quest’anno il forum, ospitato dalla Turchia, ha circoscritto ulteriormente il tema con un focus sullo spreco di cibo. Ridurre gli sprechi attraverso azioni coordinate, che vanno da una gestione più oculata delle derrate agricole rimaste invendute ad un consumo più responsabile nei Paesi sviluppati, possono portare importanti risultati. Anche il G7 ha in agenda il tema della sicurezza alimentare, già da diversi anni. Quest’anno verrà rinnovato ulteriormente con la probabilità di azioni congiunte per la riduzione delle persone denutrite, a supporto degli obiettivi messi a punto dall’ONU.

UN’OPPORTUNITA’ DA NON PERDERE – Tanti pezzetti di un puzzle che si incastrano? L’importante sarà fare in modo che i tasselli si completino a dovere, per garantire nel complesso un risultato soddisfacente con la definizione di obiettivi ambiziosi ma realistici. Expo può essere il minimo comun denominatore delle iniziative internazionali: una piattaforma di discussione dal valore potenzialmente inestimabile, per mettere in relazione e in dialogo fra loro le problematiche ma anche le peculiarità che ogni Paese può offrire. Di questo vi parleremo nelle prossime settimane.

Davide Tentori

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Un chicco in piĂą

Vi riproponiamo gli altri articoli già usciti nell’ambito del nostro speciale su Expo:

E non dimenticatevi di acquistare il nostro libro “Le Provocazioni di Expo”!

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Davide Tentori
Davide Tentori

Sono nato a Varese nel 1984 e sono Dottore di Ricerca in Istituzioni e Politiche presso l’UniversitĂ  “Cattolica” di Milano con una tesi sullo sviluppo economico dell’Argentina dopo la crisi del 2001. Il Sudamerica rimane il mio primo amore, ma ragioni professionali mi hanno portato ad occuparmi di altre faccende: ho lavorato a Roma presso l’Ambasciata Britannica in qualitĂ  di Esperto di Politiche Commerciali ed ora sono Ricercatore presso l’Osservatorio Geoconomia di ISPI. In precedenza ho lavorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove mi sono occupato di G7 e G20, e a Londra come Research Associate presso il dipartimento di Economia Internazionale a Chatham House – The Royal Institute of International Affairs. Sono il Presidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del Desk Europa

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