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Tempo di affari per gli Stati Uniti nel quadrante asiatico: firmati gli accordi militari per la tecnologia nucleare americana in India.

IL FATTO – Stati Uniti ed India hanno firmato un accordo militare il cui obiettivo è dare impulso alla vendita di armamenti statunitensi promuovendo al contempo, con la firma di un secondo documento d’intesa, la realizzazione di due reattori nucleari con tecnologia “made in USA”. L’annuncio del raggiunto accordo tra i due paesi è stato dato al termine della visita del Segretario di Stato statunitense Hillary Clinton a New Delhi, primo incontro ufficiale di un alto rappresentante della nuova amministrazione Obama con la leadership indiana. Il primo documento sottoscritto prevede che Washington diventi uno dei fornitori di armi del paese asiatico, che dovrà dimostrare di non volerle rivendere a paesi terzi, permettendo così alle industrie statunitensi una maggiore penetrazione nel mercato indiano per le forniture militari, finora controllato dalle aziende russe.

La Casa Bianca ed il Dipartimento di Stato sperano inoltre che questo accordo sia un punto di partenza per poter esercitare forti pressioni sull’esecutivo di New Delhi affinché questo decida di acquistare dall’azienda statunitense Boeing i 129 aerei da caccia per i quali è stata bandita un’asta internazionale, a cui parteciperanno anche i russi con il Mig e gli europei del consorzio Eurofighter. L’intesa raggiunta per la costruzione di due centrali nucleari su territorio indiano, per cui sono già stati decisi i siti, giunge a completamento di trattative volute dall’ex presidente George W. Bush e dal leader indiano Manmohan Singh lo scorso anno.

Contemporaneamente, Hillary Clinton ha fatto sapere che il Pakistan continuerà a ricevere dagli Stati Uniti aiuti economici e il sostegno politico dalla Casa Bianca affinché si impegni sempre più concretamente nella lotta al terrorismo. Il Segretario di Stato ha sottolineato che l’India dovrà convivere con questa realtà e si è detta certa che il Governo di Islamabad muoverà i giusti passi per sconfiggere le cellule terroristiche che ancora rendono instabile la regione.

GLI SCENARI – Con questo accordo la Casa Bianca muove un passo fondamentale verso il riavvicinamento ad una potenza regionale, l’India, con cui probabilmente si troverà a dover collaborare in misura sempre maggiore per favorire la stabilità del quadrante asiatico. Questo tentativo, voluto già dall’amministrazione Repubblicana guidata da George W. Bush, mostra chiaramente la volontà statunitense di cercare nuove alleanze oltre a quella che lega Washington ad Islamabad. Sono molti infatti, sia al Pentagono che al Dipartimento di Stato, a considerare il Pakistan un alleato poco affidabile dal punto di vista politico oltre che militare. Non è un caso infatti che la questione Afghanistan sia stata recentemente rinominata AFPAK, Afghanistan e Pakistan: riprova del fatto che la credibilità del governo pakistano agli occhi degli Stati Uniti è andata sgretolandosi nel corso degli ultimi mesi. I nuovi accordi con il governo di New Delhi e la volontà di continuare a sostenere la leadership pakistana sembrano poter essere ulteriori indicatori della pragmaticità dell’attuale gruppo dirigente statunitense. Impegnati a mantenere aperto un canale di collaborazione con un alleato utile per combattere il terrorismo, la Casa Bianca ed il Dipartimento di Stato cercano al contempo di avvicinare una potenza regionale in grado di garantire anche nel prossimo futuro una stabilità economica, oltre che politica, ad un’area storicamente attraversata da profonde divisioni.

Simone Comi

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