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"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

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L’impero del biscione

Che vi piaccia oppure no, poco importa: è un dato di fatto che l’Inter, nonostante sia tornata da Pechino con zero tituli, è di gran lunga la squadra più amata in Cina. Perché questo amore? La spiegazione è negli stessi ideogrammi cinesi…

UN NOME SPECIALE – Esiste un aggettivo, nella mappa genetica dei sentimenti più reconditi di ogni cinese, che trent’anni di maoismo e una decina trascorsa sotto la guida di Deng hanno contribuito a forgiare indelebile e, ai nostri occhi, spesso insondabile: internazionale. Anelito rivoluzionario e socialista prima, quando dalle mura che sovrastano piazza Tiananmen si inneggiava a caratteri giganteschi alla lunga vita dell’unità dei popoli di tutta la terra, stretti in un sogno comune tutto da realizzare; arrembante e spregiudicato poi, quando la politica kāimen, la “porta aperta”, illuminava i volti dei primi capitalisti comunisti della storia del mondo, inebriati dall’idea che “arricchirsi è glorioso”. Guójì. Letteralmente “ai confini delle nazioni”, ovvero, internazionale. Oggi, nella geopolitica della distribuzione delle potenze calcistiche nel sistema internazionale, l’aggettivo ha travalicato il suo valore semantico e si è trasfigurato nel nome stesso della più amata delle squadre in Cina, la Beneamata, per l’appunto.A partire dalla lacerante storia di una terra eternamente divisa e contesa tra popoli fratelli, fino alla inaudita brutalità di despoti onnipotenti, il destino dell’uomo cinese è quello della rassegnata sopportazione ad ogni forma di avversità. Con la sua composizione multi etnica, fatta di uomini che provengono da alcune delle zone più povere del pianeta e che con le loro forze hanno saputo chīkù, mangiare amaro e riscattare il proprio posto nel mondo, l’Inter del Presidente Massimo Moratti ne incarna perfettamente lo spirito di rivalsa.

SI SCRIVE COSI’ – Per avere un’idea di quanta potenza evocativa sia concentrata nella parola “internazionale” pronunciata da un abitante del Regno di Mezzo, è sufficiente notare che il primo dei due caratteri di cui si compone, (guó) è costituito dal radicale “re”, (wáng), rappresentato da tre tratti orizzontali a significare il cielo, il più in alto, la terra, in basso, e tutte le cose e gli uomini che si trovano nel mezzo. Al contempo, come si può osservare dalla grafia del carattere, un tratto verticale, simbolo del potere indissolubile del re, li attraversa con decisione a significare l’unità del controllo su tutto ciò che è umano e divino. Se poi si tiene conto del piccolo punto che si trova tra gli ultimi due tratti, in basso a destra, si ottiene il carattere di giada, yù, la pietra preziosa simbolo del potere nella Cina imperiale. Per completare l’etimologia del vocabolo bisogna considerare il quadrato in cui è inserito, ovvero i confini dell’impero.

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SUPERCOPPA & SPONSOR – In questo modo risulta più semplice capire come sia possibile che la curva nerazzurra del Nido d’uccello di Pechino, in occasione dello scontro con la Lazio per la Supercoppa Italiana dell’8 agosto 2009, non avesse nulla da invidiare per numeri e calore del tifo alla Nord di San Siro. A sublimare il concetto fino ad ergerlo al più alto livello di empatia antropologica e insieme calcistica, sta il fortunato caso della traslitterazione del nome Pirelli in caratteri cinesi sulle maglie da gioco sfoggiate in diverse circostanze negli ultimi campionati.Lo sponsor in cinese suona  bèinàilì ma si scrive 倍耐力, e forse non tutti sanno che significa “una forza che resiste il doppio”. Certo, un ottimo slogan per pubblicizzare pneumatici, ma è facile immaginare che nel cuore di un cinese questo evochi inconsciamente qualcosa di più, qualcosa di ancestrale, qualcosa che sappia di emigrazione, difficoltà, fatica.Se pare una follia disegnare una mappa della distribuzione sull’intero globo del tifo per Inter, Milan e Juve, e al contempo riconoscere il totale predominio della squadra nerazzurra nel cuore degli appassionati cinesi, il dubbio svanisce quando si considera che l’Inter Club di Shanghai oggi è il più grande del mondo, con i suoi 8 milioni di tesserati. E’ altrettanto illuminante notare che, nello stesso periodo in cui esso veniva inaugurato, la rivista Forza Milan in versione cinese terminò la sua breve vita dopo appena 4 numeri. Ma questa è un’altra storia…  

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