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Un tè lungo la ring road

Parte I – Si è conclusa qualche settimana fa (12-13 maggio 2011) la visita del Primo Ministro indiano in Afghanistan: la visita avviene, non a caso, in un momento cruciale nell’intricato mosaico afghano, ovvero a pochi giorni di distanza dalla morte del numero uno di Al Qaeda, Osama Bin Laden sul territorio pakistano. Oltre a toccare argomenti quali il finanziamento economico indiano all’Afghanistan, il primo ministro indiano e Hamid Karzai hanno analizzato anche l’impatto che la morte dello sceicco del terrore ha avuto e continuerà ad avere sulla regione

Parte I di II

IL TRIANGOLO PAKISTAN -INDIA- AFGHANISTAN – La visita di Manmohan Singh in Afghanistan segna un momento importante nelle relazioni tra i due paesi (di forte impatto simbolico il fatto che Singh abbia dormito nella dimora dell’ex Re afgano, prima volta che questo avviene per un ospite straniero) e ha anche importanti ripercussioni e impatti sulle future mosse del vicino Pakistan sul suolo afgano e sulle future decisioni che dovrà prendere il quarto attore in gioco ovvero gli Stati Uniti, inclini per un imminente ritiro delle truppe americane. Le relazioni tra India e Pakistan notoriamente non sono buone per più motivi e la difficoltà di dialogo tra le due parti ha portato i due paesi a utilizzare l’Afghanistan come luogo di scontro. L’India in questo momento è alla costante e assidua ricerca di un ruolo centrale e quindi di maggiore visibilità politica nell’area asiatica sia per questioni prettamente economiche, che la portano inoltre ad essere in aperta conflittualità e concorrenza con la Cina, sia dal punto di vista territoriale, ovvero alla ricerca di una stabilità dei suoi confini (Kashmir).

Le relazioni indo-pakistane crollate a picco dopo gli attentati di Mumbai del 2008, sono strettamente legate alla competizione strategica in Afghanistan. I due paesi, entrambi alleati degli Stati Uniti, sono in forte conflitto e profondo disaccordo sulla strategia di ricostruzione del nazione afgana. In questo scenario l’Afghanistan diventa quindi l’ambito oggetto del desiderio e territorio e di scontro per dichiarare la predominanza del proprio stato sul territorio afgano e nella zona dell’ Asia meridionale e per i rispettivi disegni geopolitici. Da non trascurare il fattore economico, soprattutto da parte dell’India.

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IL RUOLO PAKISTANO – Da un lato il Pakistan è alla costante ricerca di un ruolo predominate sul territorio afgano per ovvi motivi di controllo territoriale, ma gode di poca fiducia e pessima reputazione agli occhi dell’attore indiano, a causa sia del secolare conflitto per il Kashmir sia i sospetti indiani di complicità pakistana negli attentati di Mumbai del 26 novembre del 2009 che causarono 170 morti (l’India ha da poco stilato una lista di terroristi ospitati in Pakistan che sembrerebbero essere coinvolti nell’attentato) . Il ruolo pakistano nella zona è ancora tutto da definirsi anche rispetto all’attore americano: non è chiaro infatti quale sarà la strategia statunitense rispetto al Pakistan; i rapporti tra i due paesi sono in questo momento vacillanti a causa dei sospetti da parte americana di complicità dei servizi segreti pakistani con il nemico talebano; inoltre resta tutto da definire il ruolo del Pakistan e dei suoi servizi segreti nell’uccisione dello sceicco del terrore Osama Bin Laden lo scorso maggio. L’obiettivo americano di stabilizzare l’Afghanistan per impedire che diventi nuovamente covo per i jihadisti globali necessita dell’aiuto e cooperazione attiva del Pakistan che dall’altro però ha dei grossi deficit di democraticità e stabilità interna, dilagante corruzione e un apparato dei servizi segreti del tutto poco trasparente. I confini pakistani non sono di certo un luogo sicuro e non danno stabilità al vicino territorio afgano che invece necessita di un alleato e sostenitore forte sotto ogni punto di vista. Inoltre per il Pakistan poter controllare e avere un ruolo attivo nella politica interna afgana significherebbe poter prevenire e controllare qualsiasi tipo di nazionalismo afgano e pretese d’indipendenza su base etnica da parte dei nazionalisti pashtun.

SCALARE LA CLASSIFICA – Il Pakistan ha tutto l’interesse ad avere un ruolo centrale e privilegiato nella ricostruzione dell’Afghanistan e in funzione di questo cerca in tutti i modi di bloccare e allentare il legame tra Kabul e New Delhi così da limitare l’influenza indiana sul territorio afgano. Una delle mosse strategiche in questo senso è stata giocata attraverso “Afghanistan-Pakistan Transit Trade Agreement”, accordo di natura economica: in tale accordo infatti viene concesso alle merci e prodotti afgani di essere esportati sul mercato indiano, ma impedisce il passaggio inverso, giustificando tale scelta con ragioni di ri-esportazione delle merci. In realtà questa astuta mossa ha l’intento di limitare l’esportazione di prodotti made in India. I rapporti tra Afghanistan e Pakistan non sono mai stati troppo idilliaci ma negli ultimi anni e soprattutto con l’elezione al governo centrale pakistano di Zardari nel 2008 non si può non notare il miglioramento delle relazioni bilaterali tra i due paesi: si parte con un forte sostegno alla rielezione di Karzai nelle elezioni del 2009, forse anche a causa della mancanza di altre alternative; un ruolo alquanto influente nel High Peace Council (organismo che ha l’obiettivo di reintegrare alcuni combattenti afgani all’interno della società afgana e facilitare il processo di riconciliazione).

Concettina Putzolu

redazione@ilcaffegeopolitico.net

Leggi qui la seconda parte dell'articolo di Concettina Putzolu 

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