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Assalto all’aeroporto di Karachi

Nella tarda serata di Domenica 8 Giugno un gruppo di assaltatori apparentemente appartenenti ai Talebani  ha attaccato l’aeroporto internazionale di Karachi in Pakistan. In 3 Sorsi analizziamo l’attacco, le sue origini e allarghiamo lo sguardo alle conseguenze future per sicurezza della regione.

L’ATTACCO – Alle 23.30 di Domenica 8 Giugno un commando ha assaltato l’aeroporto internazionale di Karachi in Pakistan, il piĂą attivo e con il piĂą alto numero di voli e passeggeri del Paese. Gli assaltatori erano armati con fucili d’assalto, lanciarazzi, granate e, secondo le prime ricostruzioni, almeno due di loro indossavano giubbotti esplosivi. Il numero degli assaltatori è stato stimato in circa dieci uomini, dei quali cinque hanno condotto l’assalto iniziale, probabilmente indossando uniformi delle forze di sicurezza pachistane, successivamente i restanti cinque si sono uniti all’attacco. Gli attentatori sarebbero entrati dal vecchio terminal per poi dirigersi verso l’area cargo. Alcuni di loro avrebbero preso posizione sulla pista piĂą vicina. Le autoritĂ  aeroportuali hanno immediatamente annullato tutti i decolli e gli atterraggi, dirottando gli aerei in arrivo verso altri scali. I passeggeri sui voli in attesa e quelli nei terminal sono stati immediatamente evacuati e spostati in zone ritenute piĂą sicure. Le unitĂ  antiterrorismo delle forze armate pachistane sono arrivate a Karachi dopo circa un’ora e mezza e hanno iniziato gli scontri con gli attentatori che si sono protratti fino alla mattina. In totale l’attacco all’aeroporto è durato piĂą di cinque ore. Il conteggio delle vittime, ancora provvisorio, è di piĂą di venti morti compresi gli attentatori (secondo fonti della CNN).

Le forze antiterrorismo pachistane all'interno dell'aeroporto Image credits: CNN
Le forze antiterrorismo pachistane all’interno dell’aeroporto
Image credits: CNN

LA RIVENDICAZIONE – L’attacco arriva dopo l’offensiva lanciata dall’esercito pachistano nel Waziristan settentrionale contro le basi dei miliziani anti-governativi che ha provocato circa 81 vittime totali. Il portavoce dei Talebani pachistani, Shahidullah Shahid, ha dichiarato che l’assalto all’aeroporto è stato la risposta all’offensiva citata in precedenza e agli attacchi condotti dai droni statunitensi contro esponenti del gruppo. Nelle passate due settimane numerosi soldati pachistani sono stati vittime di agguati al confine con l’Afghanistan e i servizi d’intelligence avevano messo in guardia le autoritĂ  su un possibile assalto in larga scala a un obbiettivo sensibile. I fatti hanno dato loro ragione. Numerosi esponenti dei Talebani sono detenuti nella cittĂ  di Karachi, rendendo così le sue infrastrutture automaticamente obbiettivi sensibili. I miliziani hanno attaccato quello che forse è il maggiormente fortificato e con le migliori misure di sicurezza, mandando un forte messaggio al governo di Islamabad sulla loro capacitĂ  di colpire ovunque.

Un'altra immagine dall'esterno dell'aeroporto attaccato Image credits: CNN
Un’altra immagine dall’esterno dell’aeroporto attaccato
Image credits: CNN

SICUREZZA NELLA REGIONE – L’azione all’aeroporto di Karachi ha nuovamente evidenziato i problemi di sicurezza del Pakistan in primis e dell’area. Il Paese lotta da anni per stabilire un ambiente sicuro con scarsi risultati, fatto evidenziato dal report pubblicato dal Dipartimento di stato USA sugli attacchi terroristici dell’anno 2013. Con la fine della missione ISAF in Afghanistan e il ritiro della maggior parte delle truppe della coalizione internazionale (la permanenza di un ridotto numero per l’addestramento delle forze locali è soggetta all’approvazione di quello che sarĂ  il nuovo Presidente eletto) la questione sicurezza nella regione passerĂ  in mano agli Stati locali, con Pakistan, India e Cina in prima fila. Islamabad e Pechino collaborano nella SCO (Shanghai Cooperation Organization – Organizzazione per la Cooperazione di Shangai) e il loro obbiettivo sarĂ  di rendere questa collaborazione effettiva nel settore della sicurezza post-ISAF.

Emiliano Battisti

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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