- L’ascesa della Cina ha delineato un boom epocale e ha cambiato gli equilibri geopolitici mondiali
- Il 2019 ha rappresentato un momento di svolta per tanti fattori, come emerso a Hong Kong
- Nel 2020 le sfide da affrontare saranno molte e il loro esito ci svelerà se la parabola cinese è destinata al declino oppure se il Paese di Mezzo ritornerà centrale per gli equilibri mondiali
In pochi anni la Cina ha sviluppato una forte e moderna economia, che le ha fatto raggiungere nel 2014 il traguardo di prima economia mondiale per PIL a parità di potere d’acquisto. La Cina è oggi un Paese ancora in via di sviluppo, ma non è più solo la fabbrica del mondo, ma ha anche una certa propensione al consumo, ed è diventata leader dell’high-tech, dell’alta velocità, dell’elettronica, dell’energia rinnovabile. La Greater Bay Area è la nuova Silicon Valley. Si teme però ancora l’“hard landing”, soprattutto per la crisi in corso ad Hong Kong, hub che ha contribuito non poco a questo incredibile boom economico. La frenata nel 2019 ha rivelato le criticità di questo sviluppo troppo repentino e sbilanciato ed anche la faraonica progettualità delle vie della seta ha incontrato non poche difficoltà.
Le scelte geopolitiche del Governo di Pechino stanno rivelando la volontà di guidare il mondo, aspirazione che avrà come banco di prova Hong Kong, e potrà essere praticabile solo accompagnando idonee misure economiche con l’elaborazione di un convincente soft power.
Elisabetta Esposito Martino