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La nuova Commissione Europea è già in difficoltà?

In 3 sorsiNemmeno entrata in carica, la nuova Commissione Europea attraversa la sua prima crisi politica.

1. VERSO UN RINVIO?

Il 1° novembre la nuova Commissione Von der Leyen dovrebbe entrare in carica. Il condizionale in questo caso è d’obbligo perché gli ultimi avvenimenti rischiano di posticipare la data di insediamento.
Dopo la sua seconda audizione, infatti, il designato Commissario francese al Mercato interno Sylvie Goulard è stato bocciato dal voto contrario degli eurodeputati.
Inoltre, nella loro prima audizione di fronte al Parlamento, sia il Commissario ungherese designato alla Politica di vicinato e allargamento (László Trócsányi) che quello ai Trasporti (la romena Rovana Plumb), sono decaduti a causa di conflitti d’interesse.
Secondo fonti UE, in attesa che Ungheria, Romania e Francia indichino nuovi candidati, la Commissione Juncker potrebbe restare in carica fino a dicembre per sbrigare gli affari correnti.
Queste defezioni sicuramente non sono di buon auspicio per la nuova Commissione. La Presidente, che è stata eletta a luglio con solo il 51,2% dei voti della plenaria di Strasburgo, rischia di avere un margine di manovra ristretto.
Al netto del possibile slittamento di entrata in carica, la nuova Commissione, dovrà affrontare come primo dossier la delicata questione Brexit.
La Brexit non sarà l’unico tema di cui la Commissione dovrà occuparsi durante il suo mandato. Il nuovo piano ambientale, la riforma di Dublino, le disuguaglianze sociali, le trattative per l’ingresso di nuovi Paesi membri sono solo alcuni dei punti che Von der Leyen e i ”suoi” Commissari dovranno trattare.
La Commissione 2019-2024 sarà chiamata a una maggiore incisività e a recuperare il calo di popolarità che l’UE ha avuto agli occhi dei cittadini europei. Per rilanciare il progetto europeo e contrapporsi alla progressiva ascesa di nazionalismi e sovranisti, dovrà dare prova di concretezza e sinergia con le altre istituzioni comunitarie e i Paesi membri.

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Fig. 1 – La Presidente designata della Commissione, Ursula Von der Leyen

2. LE PRIORITÀ DELLA NUOVA COMMISSIONE

La nuova Commissione dovrebbe essere composta da 26 Commissari più il Presidente.
La Von der Leyen ha cercato di creare una squadra di Commissari rispettando il delicato equilibrio geografico, di parità di genere e di gruppo politico.
Rispetto alle precedenti Commissioni, l’ex ministro della Difesa tedesco ha introdotto una novità: l’inedita figura dei vicepresidenti esecutivi, che saranno allo stesso tempo Commissari e coordinatori dell’azione degli altri Commissari. I tre vicepresidenti Frans Timmermans, Margrethe Vestager e Valdis Dombrovskis sono stati ripartiti rispettivamente nelle aree tematiche prioritarie della nuova Commissione: ambiente, digitale ed economia.
“Il tema ambientale è un obbligo morale, umano e politico urgente“, ha infatti dichiarato Von der Leyen. La nuova Commissione punta a varare un piano ambientale che si inserisca nella strategia dell’Unione Europea per essere il primo continente a raggiungere la carbon neutrality entro il 2050.
Nei suoi orientamenti politici la tedesca ha inoltre posto l’accento sulla protezione dei valori della democrazia europea e sul tema dei diritti sociali, individuando ad esempio la necessità che l’Unione si doti di un salario minimo europeo.
Von der Leyen, sul tema dell’immigrazione, ha esortato i Paesi membri a maggiore solidarietà sottolineando (nuovamente) la necessità di riformare il Trattato di Dublino.
Dal punto di vista del digitale la priorità della nuova Commissione sarà quella di utilizzare al meglio l’intelligenza artificiale, implementare il tema della cyber security e rilanciare una nuova strategia industriale europea per competere con gli attuali leader tecnologici mondiali: Stati Uniti e Cina.
Sul piano economico, sia Von der Leyen che Dombrovskis hanno assicurato una maggiore flessibilità economica, sempre nel rispetto delle regole e dei vincoli europei.

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Fig. 2 – Paolo Gentiloni durante l’audizione per la conferma della sua nomina a Commissario

3. COSA OTTENGONO I PAESI UE?

Proprio il lettone Dombrovskis dovrà collaborare con il Commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni. L’ex Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri è il primo italiano a ottenere la competenza per questo delicato e strategico settore.
Ursula Von der Leyen, nel designare i Commissari, ha tenuto conto degli interessi specifici dei Paesi su alcuni dossier.
Emblematica a tal proposito la scelta di affidare le politiche agricole al Commissario polacco Janusz Wojciechowski. Varsavia è infatti uno dei Paesi che riceve più fondi dalla Politica Agricola Comune (PAC).
L’Irlanda, invece, ottiene, con Phil Hogan, la competenza al Commercio. Un incarico molto importante vista la questione del confine irlandese in prossimità dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
Altro incarico delicato spetterà all’austriaco Johannes Hahn, designato Commissario al Bilancio, che dovrà gestire la negoziazione per la nuova programmazione 2021-2027.
Il Commissario greco e vicepresidente Margaritis Schinas si occuperà di politiche migratorie, integrazione e protezione dello stile di vita europeo. Un portafoglio importante e complicato da condividere con il Commissaria agli Affari Interni svedese Ylva Johannson.

Luca Rosati

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Luca Rosati
Luca Rosati

Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali con specializzazione in affari europei. Attualmente frequento l’International Master in European Studies a Bruxelles.

Appassionato di Unione Europea, processi elettorali degli Stati membri e comunicazione politica.

 

 

 

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