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Blues indeboliti, ma non ‘bolliti’?

La Francia si presenta al Mondiale sudafricano dopo lo scandalo della qualificazione subita ai danni dell’Irlanda di Trapattoni, per mezzo della “mano di Henry” nei supplementari. Dopo il turbine di di polemiche e discussioni alimentate anche dalle scelte molto contestate, in patria e non solo, del proprio ct Raymond Domenech la domanda è una: riusciranno i galletti attraverso il gioco e le magie dei propri campioni, a dimostrare di meritarsi “l’aiutino” ricevuto?

IL PAESE

Dal punto di vista geografico, la Francia si presenta come un territorio immensamente vasto ed estremamente fertile. Non a caso il paese transalpino è il maggior produttore agricolo d’Europa. Non solo. Contemporaneamente alla produzione agricola, l'economia della nazione vive di realtà industriali altamente tecnologiche come dimostrato dai successi dei colossi dell’industria automobilistica (Renault, Citroen), della farmaceutica e della moda. Grazie a questa diversificazione del portafoglio economico si riescono a conciliare tradizioni e tecnologie, prodotti industriali e sviluppo del territorio. Come paese mediterraneo e contemporaneamente nordico, l’integrazione è risultato essere un fattore fondamentale, facendo del popolo francese uno dei più interculturali d’Europa. A partire dal primo ministro, molti francesi sono sposati e legati in matrimoni misti. Del resto la fine del vastissimo impero coloniale francese ha permesso ad intere popolazioni di emigrare in Francia portando così ad un vero e proprio melting-pot della società francese. Esistono comunque ancora dei possedimenti all'estero, sotto il nome di Francia d’Oltremare, i quali risultano ancora sotto la giurisdizione francese. Ad esempio la Polinesia francese, Guadalupa, Martinica e Guyana francese, e poi le isole di Saint Pierre e Miquelon, Saint Martin, Saint Barthelemy, oltre a diversi territori australi ed antartici.

CAFFÈ IN PILLOLE

  • Nel 2006 l’Istituto nazionale di statistica e degli studi economici ha stimato che circa 5 milioni di immigrati (stranieri nati al di fuori del territorio), rappresentano ormai l’8% della popolazione. Secondo la legge francese i bambini nati da genitori immigrati sono considerati francesi e di conseguenza, il numero di cittadini francesi di origine straniera è nell’ordine di circa 6,7 milioni (censimento dell’INSEE del 1999), ossia circa un decimo della popolazione francese.

• La Francia, di tutti i principali Stati Europei, è quello di più antica formazione. Membro del Consiglio d’Europa è uno dei paesi fondatori dell’Unione europea, della zona euro e dell’area Schengen. È uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e fa parte degli otto Paesi più industrializzati del Mondo (G8), dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). È tornata a far parte, dal 2002, all'interno del Comando integrato della NATO (da cui era uscita nel 1966 per volere di De Gaulle) ed è attualmente la terza potenza nucleare mondiale, dietro Stati Uniti e Russia.

UNA SQUADRA FORTE NONOSTANTE LE ECCELLENTI ESCLUSIONI

La Francia, ed in particolare il suo ct Domenech, stupisce ancora per le esclusioni eccellenti dalla sua rosa. Oltre all’infortunato Lassana Diarra del Real Madrid, i Bleus si sono privati del fortissimo portiere della Fiorentina, Sebastian Frey, del centrale della Roma Mexes, dei giovani trequartisti Nasri e Ben Arfa e dell'ancora più forte attaccante francese del Real Madrid: Karim Benzema. Nonostante il suo apparente autolesionismo, però, la Francia rimane una formazione di tutto rispetto, dotata di straordinari e veloci terzini di spinta come Clichy, Evra e Sagna, da un centrocampo robusto dove spicca l’erede di Zidane, Yoann Gourcuff, ed un attacco che oltre al solito Henry, può contare su elementi rapidi e tecnici come Malouda, Ribery ed Anelka. Incognite rimangono il centrale da affiancare a Gallas ed una punta centrale di grande affidamento. A comunque la coesione del gruppo anche se spesse volte le scelte tattiche del proprio allenatore restano talvolta del tutto inspiegabili.

GEOPALLONE

La tradizione multietnica della nazionale francese ha radici storiche. Il primo giocatore di colore in nazionale fu convocato nel 1931: Raoul Diagne, il quale vantava origini africane (i genitori venivano dalla Guyana). Dagli anni novanta in poi la Nazionale francese è ritenuta da alcuni un esempio di moderna convivenza pacifica tra etnie diverse per la sua capacità di incarnare l’ideale multiculturale della Francia. La squadra ha ottenuto successi a livello continentale e mondiale rimanendo etnicamente eterogenea e diversa per la provenienza dei singoli giocatori, alcuni dei quali originari dei dipartimenti di oltremare della Francia, e altri, invece, figli di immigrati dalle ex colonie francesi. Inizialmente si trattò di italiani (Roger Piantoni, Michel Platini), spagnoli (Luis Fernandez), polacchi (Raymond Kopa), armeni (Youri Djorkaeff) e portoghesi (Robert Pirès), passando per campioni come Zinédine Zidane di origini algerine, precisamente cabile (come anche Karim Benzema).

Tuttavia anche nella multietnica Francia vanno segnalati spesse volte intollerabili episodi di razzismo. Durante l'ultimo campionato svoltosi, la Federcalcio francese ha inflitto un punto in meno in classifica di penalizzazione ed un incontro a porte chiuse alla squadra del Metz a causa degli insulti provenienti dagli spalti. Talvolta nelle serie minori la situazione è ancora più difficile. Recentemente ha fatto scalpore la condanna inflitta ad un giocatore di un club di dilettanti del nord della Francia il quale è stato condannato a 4 quattro mesi per insulti di stampo razzista.

Mauro Incordino

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