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"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

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Tante nazionalita’ per un’unica maglia

Buone individualità ed altrettanto buon gioco. Nessuna stella da mostrare, ma tanta sostanza. Come dimostrato anche nell'amichevole contro L'Italia, la Svizzera si presenta in Sud Africa come una realtà solida, ma non certamente brillante. Una realtà che porta in sé tante anime di diversissima provenienza.

Il paese

Sono ben 26 i cantoni che compongono il multilingue e multietnico stato federale svizzero. Le principali identità culturali e linguistiche della Svizzera sono il francese, il tedesco e l'italiano.

Ovviamente le banche e gli istituti finanziari rappresentano i due principali pilastri dell'economia svizzera. Aiutate dalla forza della moneta locale (il franco svizzero) e dalla particolare legislazione in materia, i 327 istituti bancari attualmente presenti sul territorio rappresentano il fiore all'occhiello dell'economia locale.

Altro fattore decisamente importante per l'economia di Berna è la produzione di cioccolato. Un settore questo, che sebbene leggermente in crisi a causa dello spropositato aumento del prezzo dello zucchero, continua ad essere una voce di rilievo per la bilancia dei pagamenti statale.

Storicamente neutrale dal punto di vista della politica estera, la diplomazia svizzera ha vissuto, e continua a vivere tutt'oggi, momenti di forte tensione con la Repubblica Araba di Libia del colonnello Gheddafi. A seguito del criticatissimo divieto di costruire minareti, il leader libico ha invocato un jihad contro Berna accusandola di miscredenza ed apostasia. Ma i problemi fra le due nazioni hanno avuto inizio nel luglio 2008 quando la polizia elvetica arrestò il figlio minore del colonnello, Hannibal, e la moglie. Un affronto mai digerito dal leader arabo che ormai da due anni non perde occasione per scagliarsi con la Svizzera mettendo sotto pressione la sua diplomazia, ma soprattutto mettendo a rischio gli investimenti multimiliardari della stessa in Libia.

Caffè in pillole

– Le istituzioni locali si sono dimostrate storicamente sensibili nel garantire la massima trasparenza all'interno del settore del cioccolato. In questi mesi in paese è in discussione la “Dichiarazione di Berna contro il lavoro minorile nel cioccolato”. Nel documento si chiede ai produttori di cioccolato di mettere fine allo sfruttamento dei minori nelle piantagioni di cacao in Africa (il 60% delle produzioni mondiali di cacao proviene dall'Africa Occidentale).

– Dopo una brevissima apertura nei confronti della giustizia internazionale, il sistema bancario svizzero è tornato a chiudersi a riccio su se stesso. La Camera bassa del Parlamento svizzero ha infatti bocciato la ratificazione dell'accordo siglata nell'agosto 2009 tra UBS ed il governo degli Stati Uniti. L'intesa riguardava i nomi degli evasori fiscali americani che avevano aperto un conto nell'istituto elvetico.

– Secondo Amnesty International in Svizzera il razzismo è un fenomeno in costante e preoccupante aumento. Ad oltre 6 mesi dal referendum che vietava l'edificazione di minareti, nel mese di maggio la popolazione locale si è nettamente espressa contro la possibilità per le donne musulmane di indossare il burqa.

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I multietnici Rossocrociati

Una nazionale dove si parlano molte lingue differenti e dove le origini dei calciatori convocati si perdono fra Albania, Turchia, Serbia, Costa d'Avorio e Repubblica Democratica del Congo. Per fare un esempio il centrocampo titolare dovrebbe essere composto da “stranieri” come Behrami ed Inler e rappresenta il miglior reparto della squadra, comunque molto solida in difesa anche grazie alle prestazioni di Senderos. La composizione della nazionale sembra comunque essere lo specchio della società se consideriamo che allo stato attuale in Svizzera la percentuale di naturalizzazioni rispetto alla popolazione è fra le più alte d'Europa.Il punto debole della compagine elvetica sembra essere quindi l'attacco dove lo storico bomber (40 reti all'attivo), nonché capitano, Alexander Frei non sembra poter reggere da solo l'insostenibile responsabilità del goal. Se poi si pensa che il bomber svizzero si è anche recentemente infortunato durante un allenamento le cose si complicano ancor più. L'attacco sterile rischia di essere quindi il grande limite di una squadra che sembra però poter comunque lottare per gli ottavi di finale. La Svizzera è collocata nel gruppo H insieme alla temibilissima Spagna ma anche con Honduras e Cile, avversari alla portata degli europei.

Geopallone

L'intreccio fra calcio e politica sembra essere molto forte nel paese, foss'altro che la FIFA ha sede a Zurigo mentre l'UEFA a Nyon. I due palazzi che gestiscono il calcio mondiale hanno la loro sede fisica in queste due città svizzere le quali inevitabilmente rappresentano i maggiori centri di potere nella gestione di tutti gli affari concernenti il mondo calcisitico.

Ragioni storiche, geografiche e culturali hanno permesso che queste due istituzioni abbiano stabilito in Svizzera la loro base trovandosi talmente a loro agio che per bocca dei propri rappresentanti fanno sapere di considerare la Svizzera come la migliori delle opzioni possibili.

Anche nel calcio le donne sembrano voler trovare sempre più spazio. Dopo aver conquistato importanti cariche statali, alcune deputate hanno pensato di portare interrogazioni parlamentari chiedendo la parificazione delle condizioni economiche delle calciatrici svizzere.

Marco Di Donato

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