Che avrebbero fatto discutere, nessuno ne dubitava. Ma i mondiali di calcio di Qatar 2022 stanno diventando una polveriera pronta a esplodere sul tema dello sfruttamento del lavoro
CANTIERI E SICUREZZA – È stato il segretario generale della Fillea (Federazione Italiana dei Lavoratori del Legno, dell’ Edilizia, delle industrie Affini ed estrattive), Walter Schiavella, a sollevare il velo su quanto già si vociferava. Schiavella ha denunciato la morte di 1200 operai sui cantieri degli stadi dell’emirato dove, si legge in un comunicato dell’organizzazione sindacale che aderisce alla Cgil, “si lavora con turni di 16 ore e con temperature che raggiungono anche i 50 gradi all’ombra”. Il sindacato punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, prima tra tutte la Fifa, e sta già organizzando manifestazioni e presidi. Nel frattempo la Federazione calcistica ha preso la decisione di disputare il mondiale d’inverno, con la finale prevista il 18 dicembre. Il periodo invernale è stato infatti identificato come l’unico possibile, e la decisione non sorprende, anzi rassicura.
FORZE DELLA NATURA -Per quanti sforzi tecnologici, nonché economici faccia potendo contare sulle sue risorse petrolifere, il Qatar non può nulla contro le proprie condizioni climatiche, con temperature estive che toccano i 50 gradi. L’emirato in ogni caso non si sarebbe perso d’animo. Il progetto del Qatar Showcase, già trasformato in un primo prototipo in scala, rappresenta un vero esperimento architettonico-tecnologico. Cinquecento i posti a sedere in una struttura che potrebbe mantenere la temperatura interna a 23 gradi anche nel bel mezzo dell’estate, con tanto di emissioni di anidride carbonica ridotte a zero, e completa autonomia energetica grazie ai pannelli solari installati sul tetto e sulla superficie esterna. La Fifa, però, non ha preso rischi e ha confermato la decisione di disputare le gare nel mese di dicembre. Il Qatar, che ha previsto un investimento pari a 156 miliardi di euro, continua a scommettere sul successo dell’operazione.
Simona Pizzuti
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