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L’attacco terroristico in Tunisia

In 3 sorsi – Il terrorismo è tornato a colpire, questa volta al Museo Nazionale del Bardo a Tunisi, capitale della Tunisia. In 3 Sorsi analizziamo le dinamiche dei fatti e la reazione tunisina per poi allargare lo sguardo alle problematiche causa di questo tragico episodio.

1. L’ATTACCO – Nella giornata di ieri, 18 Marzo, Tunisi, capitale della Tunisia, si è aggiunta all’elenco delle cittĂ  vittime di attentati terroristici in questi ultimi mesi. Cinque uomini hanno tentato un assalto al palazzo sede del Parlamento tunisino durante una seduta dell’assemblea nella quale risulta stesse intervenendo il Ministro della Giustizia. L’attacco non ha avuto l’esito sperato dai terroristi, i quali non sono riusciti a penetrare nell’edificio. Successivamente i cinque si sono introdotti nel vicino Museo Nazionale del Bardo, prendendo numerosi ostaggi tra i turisti in visita. Le forze speciali della polizia tunisina hanno compiuto un blitz per liberare gli ostaggi durante il quale hanno perso la vita un agente e due dei terroristi. C’è incertezza sulla sorte degli altri tre. Il bilancio della giornata, purtroppo, ammonta a 24 morti e numerosi feriti. Tra le vittime risultano esserci anche due italiani.

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Un momento della protesta anti-terrorismo a Tunisi a seguito dell’attentato al Museo Nazionale del Bardo

2. LA REAZIONE DELLA TUNISIA – Il Presidente della Tunisia, Beji Caid Essebsi, ha dichiarato che il Paese è in guerra, senza pietĂ , contro il terrorismo e che si combatterĂ  senza sosta fino all’ultimo respiro. Il Primo Ministro Essid, in un’intervista a una radio locale, ha affermato che la Tunisia sta lavorando con altri Paesi per accertare l’affiliazione degli assaltatori, due dei quali (quelli deceduti) sono stati identificati. In serata, nella capitale è avvenuta una manifestazione, presenti numerose persone, contro il terrorismo, tenutasi in quella Avenue Bourghiba simbolo della rivoluzione dei gelsomini del 2010-2011 che innescò le cosiddette “primavere arabe”, delle quali, quella tunisina è l’unica a non aver sfociato in violenza aperta.

Foto satellitare dell'area dell'attacco da Google Earth
Foto satellitare dell’area dell’attacco da Google Earth

3. ALLARGHIAMO LO SGUARDO – Come prima cosa è necessario chiarire che non è ancora chiaro il movente che ha spinto i cinque terroristi a provare l’assalto al Parlamento e, successivamente, al Museo del Bardo. Non è pervenuta alcuna rivendicazione e il plauso dello Stato Islamico (ISIS) era scontato, vista la strategia propagandistica di patrocinare, almeno idealmente, tutti gli episodi di terrorismo che colpiscano i Paesi considerati nemici. Cercando di rimanere aderenti ai fatti, la Tunisia risulta essere un obiettivo primario del terrorismo di matrice islamica (ammesso che gli assaltatori a Tunisi si rifacciano a questa matrice) per due motivi. Il primo è, come accennato in precedenza, il fatto di essere l’unica Primavera Araba a non essere sfociata in violenza e ad aver portato al potere un Governo eletto che ha preso le distanze dal fondamentalismo islamico. Il secondo riguarda l’alto numero di cosiddetti foreign fighters, nell’ordine delle migliaia, partiti dalla Tunisia per unirsi alla causa fondamentalista in Iraq e in Siria. Con un numero così alto di combattenti, la possibilitĂ  che qualcuno di essi, una volta tornato in patria, decida di compiere un’azione terroristica non è trascurabile. Altro importante fattore è la confinante Libia, la cui situazione altamente instabile favorisce il transito di elementi terroristici e armamenti a causa della porositĂ  delle frontiere, ormai divenuta un dato di fatto da anni.

Emiliano Battisti

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un Chicco in piĂą

Il Museo Nazionale del Bardo, teatro dei tragici eventi del 18 Marzo, è un museo archeologico situato alla periferia occidentale della capitale tunisina. Considerato il piĂą antico museo dell’Africa, fu inaugurato nel 1888 e contiene la piĂą ricca collezione di mosaici di epoca romana. Oltre a questi è possibile visitare sezioni mostranti reperti di arte preistorica, cartaginese e araba-islamica. [/box]

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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