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Elezioni Kosovo: il ritorno di Haradinaj

Le elezioni politiche svolte 8 giugno, hanno decretato come primo partito il PDK del Premier uscente Thaçi. L’opposizione si raggruppa in una grande coalizione per non andare ad un Thaçi III. Le elezioni hanno superato la prova di maturità democratica ma e caos per definire il nuovo Governo kosovaro.

LA VITTORIA DI PIRRO – Il PDK di Hashim Thaçi alla fine dello scrutinio dei voti è in vantaggio su tutti gli altri partiti. L’ex Premier ha toccato quota 30,80% risultando il primo partito con 37 rappresentanti su 120. Dalla Futura Assemblea Parlamentare è rimasto fuori l’alleato minore, cioè l’Alleanza per un nuovo Kosovo del magnate Behgjet Pacolli il quale è arrivato a 4,70 % non riuscendo a passare la soglia di sbarramento del 5%. A Thaçi il duro compito di trovare i vari alleati per formare in nuovo Governo. Non sarà facile garantirsi una maggioranza nella futura assemblea: accordandosi con i serbi della lista sostenuta da Belgrado Srspka (9 deputati) e con tutti gli altri rappresentanti delle altre minoranze non si arriverebbe comunque a 61 rappresentanti necessari per formare una maggioranza. Cosi Thaçi ha vinto la “battaglia politica” ma non può andare al Governo, almeno per il momento.

IL RITORNO DI RAMBO – Le elezioni anticipate hanno messo in evidenza il volere dell’opposizione che si è coalizzata da subito contro Thaçi. I rappresentati di tre partiti, Isa Mustafa del LDK (Lega Democratica del Kosovo) con il 25,7%, Ramush Haradinaj dell’AAK (Aleanza per il futuro del Kosovo) con il 9,6% e Fatmir Limaj della NISMA (Iniziativa per il Kosovo) con il 5.2% hanno firmato un accordo di coalizione. Come futuro Primo Ministro viene fatto il nome di Ramush Haradinaj, storico leader del UCK noto come il Komandante Rambo. Per Haradinaj il posto non è del tutto una novitĂ , lui infatti è stato Premier per 100 giorni (3 Dicembre 2004 – 9 Marzo 2005), ma poi diede le dimissioni e si mise a disposizione del TPIJ accusato di crimini contro l’umanitĂ , assassinio, torture, stupro nel periodo della guerra in Kosovo, nel 1999. Venne scarcerato e assolto definitivamente da tutte le accuse il 29 Novembre del 2012.

Rambo si coalizza quindi con l’ex braccio destro di Thaçi, Fatmir Limaj, anche lui accusato per gravi crimini e poi assolto. Tutto questo con il benestare di Albin Kurti di “Vetevendjasje!” il quale anche se non andrà al Governo avrĂ  un ruolo decisivo nella futura Assemblea, facendo ostruzione al nemico giurato Hashim Thaçi.

Il Partito piĂą importante della coalizione d’opposizione rimane comunque il LDK, parito fondato da Ibrahim Rugova nel 1989, da sempre prima forza politica del Kosovo, ma dal 2007 all’opposizione. Al LDK dovrebbero andare il Presidente della futura Assemblea e il Presidente del Kosovo.

Il ponte sul fiume Ibar a Mitrovica
Il ponte sul fiume Ibar a Mitrovica

IL PARCO DELLA PACE – Le elezioni sono state giudicate da parte di tutti come prova di maturitĂ  per il Kosovo. Non si sono registrati incidenti di nota come durante le amministrative di novembre e la ComunitĂ  Internazionale si è dichiarata soddisfatta. A testimoniare che la situazione nella ormai ex provincia Serba si sta incamminando verso la normalitĂ , durante la notte del 18 giugno sono stato rimosse le barricate sul ponte che divide Mitrovica in due. La smobilitazione è però durata solo poche ore: infatti, quasi 200 persone di etnia serba si sono messi a lavoro ricostruendo le barricate ma questa volta ai blocchi di cemento hanno aggiunto degli alberi di pino, battezzando l’area come il “Parco della Pace”. Il ponte quindi non si può attraversare in macchina, ma solo a piedi. Dura la reazione della classe politica kosovara che sperava con questa mossa di riunire una cittĂ  che è divisa ormai da 13 anni. Goran Rakiç, il sindaco di Mitrovica Nord dove vive la maggior parte dei serbi, sostiene che la creazione di tale parco è in coordinamento con Belgrado.

L’ULTIMA SPERANZA – L’unica possibilità per Thaçi di ritornare al Governo è quella di attirare verso il suo partito i candidati degli altri partiti e soprattutto quelli della Lega Democratica del Kosovo (LDK). Dall’altra parte anche la coalizione appena creatasi sicuramente avrà il suoi problemi. Haradinaj dovrà infatti riuscire ad accordarsi con la Lista Srpska che garantisce 10 deputati.

La questione cruciale che rimane ancora aperta è poi quella dell’esercito kosovaro, al quale i serbi si erano già opposti facendo di fatto cadere il Governo precedente. Il rischio di andare ancora una volta verso le urne non è poi lontanissimo.

Juljan Papaproko

 

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Juljan Papaproko
Juljan Papaproko

Juljan Papaproko è nato a Tirana. Laureato in Scienze Politiche a Torino con una tesi sulla Guerra del Kosovo. Collabora con diverse testate giornalistiche in Italia e in Albania. Il suo centro di interesse è l’Europa e i Balcani, binomio difficile ma affascinante. Diverse esperienze di vita a Torino, Firenze, Parigi, Bruxelles e Berlino. Condivide con il Caffè la stessa passione per la geopolitica.

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