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Geopolitica del collasso

I libri del Caffè – Roberto Iannuzzi, ricercatore presso Unimed, arabista ed esperto di questioni mediorientali, presenta al Caffè Geopolitico il suo libro “La geopolitica del collasso”

Sullo sfondo del declino americano e della crisi generalizzata delle democrazie occidentali, in un quadro globale sempre piĂą privo di regole condivise, e caratterizzato da gravi incertezze politiche ed economiche, le rivolte arabe hanno rappresentato uno spartiacque negli eventi mediorientali e mondiali.

E’ questo il nodo centrale attorno a cui si sviluppa “Geopolitica del collasso”, seguendo poi tre direttrici principali: il nesso fra la crisi economica globale e il tracollo del modello di sviluppo applicato nel mondo arabo, la parabola storica dell’egemonia americana (con particolare attenzione al ruolo che il Medio Oriente ha giocato nel consolidamento e poi nell’indebolimento di tale egemonia), ed infine il modo in cui i conflitti mediorientali hanno influenzato le rivolte e sono stati a loro volta condizionati da esse. Un focus particolare è dedicato alla sollevazione siriana, alla sua rapida degenerazione in un conflitto armato dalle pericolose implicazioni regionali, ed al suo rapporto con la questione iraniana.

I primi capitoli descrivono l’evoluzione dell’assetto economico dei paesi della riva sud del Mediterraneo. Centrale a questo proposito è stato il processo di riconversione da un modello socialista all’economia di mercato, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso. In un contesto autoritario come quello mediorientale, tale processo portò a un aumento delle disuguaglianze e della povertà, pur in presenza di una notevole crescita economica complessiva di questi paesi, contribuendo infine allo scoppio delle rivolte. A tale esito concorsero naturalmente anche il carattere autoritario dei regimi arabi e la loro pesante eredità coloniale.

Quest’evoluzione storica si verificò in un quadro mondiale caratterizzato dall’egemonia americana, consolidatasi a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Tale egemonia si fondava su tre pilastri: supremazia militare, economica, e predominio del dollaro. Il libro descrive come, nella seconda metà del XX secolo, il crescente interesse americano a controllare direttamente la regione del Golfo Persico, derivò non soltanto dall’esigenza di garantire il proprio fabbisogno petrolifero, ma più in generale di controllare un mercato energetico mondiale denominato in dollari.

Oggi stiamo assistendo a un ridimensionamento della supremazia americana, i cui tre pilastri scricchiolano anche in Medio Oriente. Nel frattempo, la crescita della disoccupazione e del debito a livello mondiale dimostra che il declino americano sta avvenendo in un quadro di crisi che è globale, come è confermato dalle vicende mediorientali.

Il libro mostra come, dopo il crollo dei regimi in Tunisia ed Egitto, la ribellione in Siria abbia rappresentato una svolta nell’evoluzione delle sollevazioni arabe, perché ha coinvolto per la prima volta un paese appartenente all’asse antioccidentale capeggiato dall’Iran nella regione. Ciò ha determinato una pericolosa polarizzazione regionale ed internazionale attorno alla crisi siriana.

Viene poi analizzato lo stretto legame tra questa crisi e la questione iraniana. Dopo la nascita della Repubblica Islamica, Teheran ha rappresentato una sfida costante alla supremazia di Washington in Medio Oriente, e in particolare nel Golfo. Si comprende dunque come la partita iraniana – di cui la questione nucleare costituisce solo un aspetto – sia divenuta uno degli elementi chiave di una competizione ben più ampia per la ridefinizione degli equilibri mondiali.

Ed è a questo punto che le tre direttrici principali del libro convergono, nella misura in cui la crisi economica mondiale, il declino dell’egemonia americana e lo sfaldamento dell’ordine regionale arabo che tale crisi ha determinato – ma anche la sfida agli Stati Uniti rappresentata dall’Iran, e da paesi come Russia, Cina ed altri a livello mondiale – vanno a comporre in Medio Oriente un quadro di conflitto che in parte sta già sconvolgendo la regione, e che rischia di replicarsi altrove nel mondo.

Roberto Iannuzzi

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