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In Grecia resta alta la tensione

Stanotte un’autobomba è esplosa davanti alla Banca di Grecia ad Atene: un gesto compiuto proprio mentre il Paese torna sul mercato dei bond, alla viglia dell’arrivo di Angela Merkel.

IL FATTO – Oggi il ritorno della Grecia nel mercato dei bond sovrani. Domani la visita di Angela Merkel ad Atene. Stanotte l’esplosione di un’autobomba di fronte alla sede della Banca di Grecia e vicino agli uffici della cosiddetta “troika” (BCE, UE e FMI), senza vittime. Secondo la ricostruzione della polizia, l’attentato sarebbe stato condotto tramite la deflagrazione di 75 chilogrammi di esplosivo a bordo di un’autovettura rubata. Ancora, però, non c’è chiarezza sugli autori del gesto, poiché a quanto sembra circa un’ora prima dell’esplosione ci sarebbe stata una rivendicazione tramite comunicazione a un sito internet e a un giornale, ma le Autorità starebbero indagando su un gruppo di estrema sinistra disciolto, il cui leader è evaso dal carcere qualche mese fa.

QUATTRO ANNI DOPO – La Grecia riprenderà oggi a emettere titoli di Stato: mercoledì, infatti, Atene ha deciso di collocare sul mercato 2,5 miliardi di euro di obbligazioni a cinque anni, incontrando il favore degli investitori – l’importo complessivo è stato portato a 3 miliardi per soddisfare la domanda – e raggiungendo un rendimento del 4,95%, a fronte del 6,1% del periodo immediatamente precedente al collasso del 2010. Le prospettive positive hanno condotto i bond decennali a un tasso inferiore al 6% (nel 2012 si arrivò anche al 44%), cosicché la Grecia può definirsi ottimista sull’obiettivo di raccogliere 5 miliardi di euro entro la fine del 2014. L’operazione è stata possibile dopo che i creditori internazionali della troika hanno sbloccato i 9,8 miliardi di euro dell’ultima tranche di prestiti.

CLIMA ROVENTE – A preoccupare i mercati, però, restano le finanze del Paese. Atene, infatti, ha un debito di oltre 320 miliardi di euro (175% del PIL), mentre da BCE, UE e FMI ne sono arrivati 240. Nonostante i controllori internazionali abbiano confermato il risanamento del bilancio, la Grecia dovrà far fronte al pagamento di circa 40 miliardi di euro di debito in scadenza entro l’anno, per lo più in titoli di Stato (56%) e in prestiti del Fondo europeo di stabilità finanziaria (34,5%). Inoltre, al di là di qualche indicatore economico positivo, come il +1,7% della produzione industriale di febbraio, la situazione resta critica, soprattutto dal punto di vista sociale. La disoccupazione ha raggiunto quota 28%, con un record del 60% tra i giovani, mentre l’UNICEF afferma che un terzo dei bambini greci vivano in condizioni di povertà, senza contare che dal 2010 a oggi il potere d’acquisto dei cittadini è crollato del 30%. Per certi versi, il ritorno di Atene sul mercato delle obbligazioni allevia un po’ la tensione sul Governo Samaras, che si trova anche ad affrontare accuse circa il complotto organizzato per arrestare forzatamente i maggiori esponenti dei neo-nazisti di Alba Dorata, ma il clima nel Paese resta rovente, come dimostra anche il nuovo sciopero generale proclamato in questi giorni. L’accoglienza ad Angela Merkel, che arriverà domani in Grecia, non sarà pertanto delle più affettuose, considerato che proprio la Germania è ritenuta il simbolo di quell’Europa fredda e priva d’empatia che preferisce la rigidità dei conti alla dignità sociale. A distanza di poco più di un mese dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento dell’Unione, che secondo le previsioni potrebbero premiare formazioni anti-euro ed estremistiche, l’attentato di stanotte pone pertanto in grande allarme le Autorità di Atene.

Beniamino Franceschini

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Beniamino Franceschini
Beniamino Franceschini

Classe 1986, vivo sulla Costa degli Etruschi, in Toscana. Laureato in Studi Internazionali all’UniversitĂ  di Pisa, sono specializzato in geopolitica e marketing elettorale. Mi occupo come libero professionista di analisi politica (con focus sull’Africa subsahariana), formazione e consulenza aziendale. Sono vicepresidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del desk Africa. Ho un gatto bianco e rosso chiamato Garibaldi.

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