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Brasile, verso le elezioni

Il 5 ottobre 2014 è la data prevista per le elezioni presidenziali in Brasile. Dilma Rousseff sembra in pole position verso la riconferma: il suo consenso è ancora alto tra risultati positivi e problemi emergenti, Mondiali di calcio in primis.

NON SOLO PRESIDENZIALI – In Brasile, le elezioni – non solo presidenziali: si eleggeranno infatti Presidente, vicepresidente, Governatori, un terzo dei senatori, deputati federali e deputati degli Stati – si terranno il 5 ottobre 2014. I partiti avranno tempo fino al 30 giugno per presentare i propri candidati, anche se alcuni di loro sono già stati annunciati.

Dilma Rousseff, attuale Presidente del Brasile, si ricandiderĂ  per un altro mandato. Figlia di un imprenditore bulgaro, è cresciuta a Belo Horizonte in una famiglia agiata, ma, dopo il colpo di Stato militare del 1964, che destituì JoĂŁo Goulart e instaurò la dittatura, aderì a gruppi di estrema sinistra. Arrestata, fu imprigionata dal 1970 al 1972, e torturata. PiĂą tardi contribuì a fondare il Partito dei lavoratori (Partido dos Trabalhadores – PT), e nel 2002 divenne ministro dell’Energia nel Governo di Luiz InĂ cio Lula da Silva.

In America Latina, anche altre figure provenienti dalla sinistra come Dilma (guerriglieri, ex rivoluzionari o perseguitati e incarcerati dalle dittature militari) sono diventati Presidenti negli ultimi anni: JosĂ© Mujica in Uruguay, Sánchez CerĂ©n in El Salvador, o la stessa Bachelet in Cile, che visse da vicino il dramma dell’epoca di Pinochet attraverso le torture subite dal padre. L’America Latina sembra avviarsi verso una nuova stagione politica, vissuta però attraverso vecchi testimoni di lunghi orrori.

Tra gli avversari più temibili di Dilma vi sono Aécio Neves da Cunha, candidato del Partito della socialdemocrazia brasiliana (Psdb), ex Governatore di Minas Gerais, Presidente della Camera e nipote di Tancredo Neves, eletto Presidente del Brasile nel 1985; il Governatore di Pernambuco Eduardo Henrique Accioly Campos, del Partito socialista brasiliano (Psb), ex ministro della Scienza e Tecnologia di Lula; Randolph Frederich Rodrigues Alves, il senatore più giovane nella storia del Paese, 42 anni, del Partido socialismo e liberdade (Posl), che rappresentata l’opposizione al lulismo.

Le recenti indicazioni di voto in Brasile
Le recenti stime sulle intenzioni di voto in Brasile

TRA CONSENSO E MALCONTENTO – Il consenso rispetto al Governo di Dilma Rousseff è sempre stato molto alto: attualmente è tra il 41% e il 47%. Secondo i dati dell’OCSE, nel 2013, nonostante i lavori per i Mondiali, notevoli progressi sono stati compiuti nell’uso sostenibile delle risorse naturali: le emissioni di carbonio sono diminuite e la deforestazione è stata rallentata, anche se il suo ritmo attuale implica ancora la distruzione di aree verdi delle dimensioni del Belgio. Politiche efficaci per distribuire i benefici della crescita economica di questo grande Paese hanno sostanzialmente ridotto la povertĂ  e la diseguaglianza di reddito, ma a guardare le proteste del 2013, organizzate per manifestare contro la corruzione e i costi dei Mondiali, si direbbe che proprio questo sviluppo sembri fungere da megafono per la nuova classe media, quella emergente, che rivendica sempre piĂą diritti sociali.

Allo stesso tempo, comunque, la situazione economica inizia a preoccupare. Per l’OCSE, infatti, la crisi globale ha portato carenze in termini di produttivitĂ  e competitivitĂ  anche in Brasile. Il sistema fiscale è oneroso e frammentato, caratterizzato da un basso grado di progressivitĂ  che limita l’impatto redistributivo, mentre il mercato del lavoro è rigido, con continue carenze di risorse competenti che hanno portato, in determinati ambiti, a forti aumenti salariali. Inoltre, l’istruzione non ha tenuto il passo con l’impressionante espansione del sistema.

Anche l’effetto dei Mondiali 2014 è da tenere in considerazione: presentati come un’occasione di crescita, la popolazione li considera piuttosto uno spreco di investimenti pubblici,che potrebbero invece essere incanalati in infrastrutture, trasporti e istruzione. Oltretutto, le aziende che hanno preso in carico i lavori sono quasi tutte straniere, mentre i costi per il materiale e la manutenzione futura degli stadi sono alle stelle, per non parlare dei ritardi. Infatti, il Brasile non sta rispettando i tempi stabiliti per la realizzazione di due strutture, una delle quali, l’Arena Cotinthians di San Paolo (che dovrebbe ospitare la partita inaugurale il 12 giugno) non è stata ancora ultimata a causa di molti incidenti (anche mortali) sul lavoro.

A CACCIA DI VOTI SUI SOCIAL MEDIA – Dopo le rivolte del giugno 2013, avvenute come in altre parti del mondo anche attraverso l’utilizzo di social media quali Facebook e Twitter, i candidati, sulla scia di Obama, hanno utilizzato per le loro campagne elettorali le piattaforme virtuali. Solo gli USA e l’India hanno piĂą utenti Facebook del Brasile, che tra i propri cittadini vede 83 milioni di persone iscritte al social network. Dilma ha riattivato il proprio account Facebook proprio dopo le rivolte, aprendo profili anche su Instagram e Vine: a suon di “like”, i candidati stanno cercando di attirare gli elettori piĂą giovani, dato che in Brasile il diritto di voto è acquisito a 16 anni.

A proposito di internet, proprio in questi giorni, con l’hashtag  #EuQueroMarcoCivil – “Io voglio il Marco Civil” – i brasiliani hanno spinto affinchĂ© venisse approvata una sorta di costituzione digitale per la protezione degli utenti, della loro privacy e della loro libertĂ  di espressione. La presidente Rousseff ha twittato così: «Considero il Progetto del #MarcoCivil uno strumento di libertĂ  di espressione, privacy individuale e rispetto dei diritti umani».

Rossella Palma

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Rossella Palma
Rossella Palma
Classe 1986, laureata nel 2009 in Scienze politiche alla LUISS con una tesi sulla rivoluzione in Cambogia. Un Master’s Degree alla School of International Studies di Trento che, tramite uno scambio bilaterale, mi ha permesso di vivere in Cile, dove ho studiato, lavorato, e fatto volontariato in una scuola di Santiago. Ho condotto una ricerca in Bolivia, un altro dei paesi che amo, per la mia tesi specialistica relativa alle guerre per l’acqua in Sud America, ed in particolare a Cochabamba.
Dopo un Master in Protezione Internazionale dei Diritti Umani a La Sapienza, a Roma, con una tesi sul diritto umano all’acqua e le unità di water and sanitation delle organizzazioni umanitarie ho collaborato con l’Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere e Cesvi. Attualmente lavoro a Milano, come Press officer presso EMERGENCY.

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